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con la collaborazione di Diego De Lucia

Al termine dell’amichevole con il Monterosi che ha chiuso il ritiro di Roma del Benevento, Matteo Andreoletti ha parlato in conferenza stampa tracciando un bilancio del lavoro svolto nelle tre settimane trascorse nella Capitale.

Amichevole – Nella conferenza stampa di presentazione, avevo detto che uno dei miei compiti era far capire a questa squadra, quanto prima, cosa significasse la serie C, un campionato che conosco. E’ stata una partita tosta, molto fisica, dal punto di vista tecnico non eccezionale. Dobbiamo capire in fretta cosa ci aspetta, partite come questa ne affronteremo tante, ci attendono dei campi da battaglia e avversari che giocano sull’intensità e sui contrasti. Qualche volta, magari, proveranno anche a innervosirti. E’ giusto fare, da qui al campionato, più partite possibile contro squadre di questo livello perché ci devono preparare, non tanto sotto l’aspetto tecnico o tattico, ma dal punto di vista ambientale. I giocatori del Benevento vengono da altre realtà e il mio compito è far capire loro dove siamo e che non sarà una passeggiata. Gli avversari non si sposteranno perché abbiamo la maglia del Benevento.

Giudizio – Analizzare la prestazione di oggi sarebbe riduttivo, il mio ruolo mi impone di analizzare il periodo di ritiro e devo dire che sono molto contento per l’atteggiamento dei ragazzi, per l’entusiasmo che hanno messo, per la disponibilità e per la voglia. Se parliamo delle ultime due partite, dobbiamo dire che avevamo due obiettivi: dare più minutaggio possibile dal punto di vista fisico e dare la possibilità a quasi tutti i giocatori di mettersi in mostra e far vedere se hanno le qualità, non solo tecniche, per indossare la maglia del Benevento in serie C. Sono tutti test che servono a me e alla società per fare delle valutazioni. Obiettivamente oggi, dal punto di vista qualitativo, non sono soddisfatto perché non ho visto il Benevento che invece ho visto in tutte le altre partite e in tutti gli allenamenti. E’ stato l’allenamento meno qualitativo della mia gestione ma fa parte del percorso, per capire bene quello che serve. Andiamo avanti, si lavora analizzando anche questa prestazione.

Bilancio – Nemmeno nelle mie migliori previsioni avrei potuto immaginare un ritiro del genere. La società mi ha messo tutto a disposizione per lavorare, la struttura è bellissima e siamo stati molto fortunati anche per il clima. Finire il ritiro oggi senza infortuni muscolari di rilievo è straordinario, considerando l’intensità che i ragazzi hanno messo negli allenamenti. Sono molto soddisfatto e contento di come sono passate queste tre settimane. Della partita, poi, non sono soddisfatto perché il Benevento è una squadra forte e non può accontentarsi di vivacchiare sull’episodio. Dobbiamo dominare le partite e oggi, obiettivamente, non siamo stati all’altezza.

Leader – La figura del capitano l’abbiamo ruotata parecchio, sarà una figura di fondamentale importanza per me, per la società e per i giocatori stessi. Un leader, però, non basta, abbiamo bisogno di più leader possibili. Queste tre settimane mi sono servite per conoscere meglio i ragazzi, perché i calciatori li conosco molto bene. Sono soddisfatto perché tra quelli che c’erano e tra quelli che sono arrivati ci sono diversi potenziali capitani che daranno una mano a me e che saranno un punto di riferimento per la società e per i tanti giovani che si stanno approcciando alla prima squadra.

Giovani – Faccio i complimenti al responsabile, al presidente e a tutte le persone che lavorano nel settore giovanile perché mi sono trovato con tantissimi ragazzi che si sono fatti trovare pronti e non era scontato. E’ stato fatto un lavoro di grande qualità e voglio ringraziare pubblicamente chi lo ha svolto perché mi trovo ragazzi pronti, al di là del fatto di chi farà parte del Benevento e di chi andrà a fare altre esperienze per maturare. Sono contento soprattutto per l’entusiasmo che hanno portato in questo gruppo. Sorrentino? Parliamo di un 2003 che ha fatto nove gol in serie D, un campionato non banale e se fai nove gol vuol dire che hai delle qualità. E’ un attaccante giovane, deve crescere e lavorare tanto, ma ha lo spirito e le qualità per darci una grossa mano. Sono convinto che Sorrentino farà parte del nostro progetto e dirà la sua.

Bolsius – Chi gioca sulla mia fascia non è molto fortunato, spero che tutti possano giocare dall’altra parte. Battute a parte, Bolsius ha grandi qualità e una grande prospettiva. Ha delle caratteristiche ben definite, è un dribblomane, uno molto istintivo che non dovrà mai snaturarsi e perdere le sue qualità. Sono convinto che debba crescere nel giocare col collettivo, con i compagni. Dovrà lavorare tanto ma con il suo atteggiamento e con la sua disponibilità è destinato a crescere, senza perdere le sue qualità perché nell’uno contro uno è devastante. 

Meccariello – Spero non sia nulla di grave. Non sono andato a sincerarmi negli spogliatoi ma credo si tratti di una botta o di un pestone.

Centrocampo – Nel sistema di gioco che stiamo provano a utilizzare, il 4-3-3, il giocatore davanti alla difesa è determinante. So che serve un calciatore con determinate caratteristiche, con tempi di gioco ma serve anche tanto lavoro. Mi dispiace di non aver potuto sfruttare molto Alfieri per una questione di infortuni, secondo me poteva interpretare molto bene quel ruolo. Si è allenato poco per qualche problemino, poteva darci una mano ma c’è tempo per recuperare. Non so chi ricoprirà quel ruolo, ho ben chiare le caratteristiche che servono: giocare a pochi tocchi, abilità nel verticalizzare. Nel nostro sistema di gioco sarà un punto fondamentale, dipenderà molto da lui la qualità del nostro gioco.

Mercato – Se ci sarà bisogno di intervenire la società lo farà, da questo punto di vista sono più che tranquillo. Non so a che percentuale siamo, da questo ritiro io mi aspettavo delle risposte non dal punto di vista qualitativo ma da chi merita di indossare questa maglia. Il campionato che ci aspetta sarà duro e non bastano i curriculum. Ho le idee abbastanza chiare, con la società e con il direttore ci confrontiamo quotidianamente. Abbiamo una base di giocatori forti ma non basta, serve avere la testa giusta e l’amichevole di oggi serviva a questo, a farci capire cosa ci aspetta. Chi sarà pronto ad affrontare gare del genere ci darà una grossa mano, chi non sarà pronto dovrà fare un percorso diverso ed è inevitabile.

Sorpresa – Mi sono trovato ad allenare tanti giovani bravi, questo è merito di chi c’era prima di me. Fare nomi di singoli non mi fa impazzire, vuol dire sminuire altri, ma non mi nascondo dietro a un dito e dico che sono rimasto impressionato da Viscardi. E’ un classe 2004 che la dice lunga sul percorso che servirebbe a tanti ragazzi. Viscardi è uscito, ha fatto un campionato di serie D ed è tornato, oggi stiamo valutando di tenerlo sia per le qualità che per quel percorso fatto. Mi sento di fargli i complimenti perché è un giocatore forte. Deve essere uno spunto anche per altri ragazzi che oggi non sono pronti ad affrontare un campionato di serie C. 

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