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Dopo il pareggio interno con il Picerno, il Benevento inaugura il tour de force sul neutro di Potenza dove, domani, affronterà il Sorrento di Vincenzo Maiuri. Giovedì ci sarà l’infrasettimanale contro il Foggia e lunedì si concluderà in casa contro il Potenza. Tre gare racchiuse in pochi giorni che potrebbero dire molto per il futuro della Strega. A presentare il derby con i costieri è stato Matteo Andreoletti, il tecnico giallorosso è intervenuto questa mattina in conferenza stampa.

Condizione – Non è mai facile, dall’inizio del campionato non ci siamo mai trovati a fare la settimana tipo. Bisogna adattarsi, noi come gli avversari. Non prevedo rientri, ci sono situazioni che stiamo provando a recuperare il prima possibile, i più vicini al rientro sono Benedetti e Pinato che comunque non ci saranno col Sorrento.

Assenze – C’è qualche assente, Pinato è un giocatore non banale per la nostra struttura, per questa categoria ha caratteristiche fondamentali. Alleno 32 giocatori, sono tanti, e non posso permettermi di lamentarmi delle assenze. Chi giocherà darà il massimo. Dal punto di vista della qualità non stiamo facendo qualcosa di straordinario, ma oggi chi indossa la maglia del Benevento ci mette il cuore. Quando sono arrivato alla squadra si imputava un mancato attaccamento alla maglia, oggi invece abbiamo una squadra che ci prova. Abbiamo, poi, le qualità per fare meglio ma dobbiamo partire dalla base che abbiamo costruito.

Aspettative – Ho cercato di mettere maggiori elementi di qualità. Normale che come fai fai, c’è qualcosa in cui perdi. Se metti Karic trequartista, qualcosa dal punto di vista della manovra. Io sono soddisfatto, ho rivisto la partita col Picerno e ho iniziato a vedere quello che proviamo in settimana. Ho visto una squadra che osa, che prova, che si prende responsabilità. La mia soddisfazione nasce dal tentativo, anche sbagliando, di provare a fare quello che facciamo in settimana. Dagli errori cresceremo.

Centrocampo – Sto facendo delle valutazioni, anche nell’ottica dell’equilibrio e di mettere la squadra nelle condizioni migliori. Sono convinto che Agazzi è in crescita, diventerà determinante nelle due fasi. Il centrocampo a tre è una soluzione, anche se in partita facciamo determinate scelte. Non contano, però, i numeri ma le funzioni che si hanno in campo.

Kubica – E’ un giocatore di cui abbiamo parlato in passato, ha determinate caratteristiche. La sua qualità è la duttilità. Domenica è stato sfruttato bene dai suoi compagni, ha inserimento e struttura fisica. Può giocare davanti alla difesa, in un centrocampo a due o più avanzato. Ci da maggiori possibilità, oggi possiamo sfruttare anche il suo ritrovato entusiasmo. E’ una valutazione che faccio dall’inizio o a partita in corso.

Sorrento – Dal punto di vista del progetto tecnico ci sono squadre che sono più avanti, anche se con meno qualità. Il Sorrento ha avuto delle difficoltà iniziali ma, anche nelle sconfitte, ha avuto le sue idee. Fa un 4-3-3 molto offensivo e propositivo, dovremo essere bravi a togliere il possesso palla. Dovremo continuare a rispettare l’avversario perché col nome, col curriculum e col passato non si vincono le partite. I campionati non si vincono ricordando il passato, oggi affrontiamo squadre che erano nei dilettanti ma che hanno un progetto tecnico avanzato. 

Limiti – L’identità non la dobbiamo mi perdere e su questo dobbiamo crescere. Dobbiamo andare alla ricerca del dominio della partita per il maggior tempo possibile. Non deve essere una vergogna mettersi dietro la linea della palla. Non sono soddisfatto di come si esprime oggi il Benevento, se ci sono critiche da fare sono il primo ma poi bisogna contestualizzare le situazioni. Siamo secondi a tre punti dalla prima, delle squadre retrocesse dalla B siamo la migliore per punti fatti, di quelle che davano per favorite non abbiamo nessuna avanti, veniamo da sette risultati utili consecutivi. Ci sono aspetti in cui dobbiamo migliorare, però non dobbiamo perdere la bussola. 

Tello – Ci ho parlato, ne abbiamo parlato col gruppo e quegli atteggiamenti non ci devono appartenere. Ci deve essere il massimo rispetto verso chiunque. Per le prestazioni per me è un giocatore che ha potenziale nettamente superiore per come si sta esprimendo. Non dimentichiamoci le caratteristiche che ci stanno contraddistinguendo, ci sono giocatori che da qui volevano scappare e noi stiamo provando a recuperarli. Chiunque non rispetta tifosi, addetti ai lavori o altri non deve far parte del nostro gruppo ma noi abbiamo bisogno di rendere tutti protagonisti. 

Terranova -E’ una questione di condizione, mi piacerebbe dargli minutaggio ma l’obiettivo è vincere le partite. Sono due cose un po’ in conflitto, può darci delle qualità ma dipende da come si mettono le partite. Abbinare il suo rientro con la situazione della squadra non è semplicissimo.

Difesa – Avere un destro sul centro sinistra non è un vantaggio per quanto riguarda la costruzione. Sulla fase di non possesso, soprattutto quando difendi a tre, questo problema non lo vedo. Domenica abbiamo preso due gol su situazioni evitabili e lavorabili, non mi sento di dare responsabilità a giocatori adattati in alcuni ruoli.

Critiche – Sono abituato a prendermi le responsabilità perché sono fatto così e quando non sono soddisfatto sono il primo a mettermi in discussione. Apprezzo le vedute diverse, le apprezzo perché da queste cose si cresce. Tello può solo dimostrare in campo, spingendo e stando zitto. Questo è l’unica strada e sono tranquillo perché lo ha fatto in allenamento e lo farà in campo. 

Tour de force – Per come vedo la gestione delle partite, non posso permettermi di non pensare solo alla partita di domani. Chi andrà in campo sarà chi avrò visto meglio, avremo tutto il tempo per recuperare le energie. Contro il Sorrento sceglierò la formazione migliore perché tutte le partite sono complicate. 

Capellini – E’ la domanda che mi faccio per quanto riguarda il reparto difensivo: che tipo di reparto vogliamo? Una scelta più portata all’uno contro uno o una scelta per impostare da dietro? In questo momento, però, non posso non tenere conto dell’avversario, quando cresceremo sarà diverso.

Modulo – Questa squadra è stata utilizzata su un sistema di gioco che oggi non sta utilizzando. Quando cambi qualcosa è scontato che porti qualcuno fuori ruolo. La difesa a tre faccio fatica a toccarla, perché ci da dei vantaggi in fase difensa ma anche in costruzione. E’ la certezza dalla quale dobbiamo partire.

Progetto – A noi manca solo il tempo, abbiamo iniziato a lavorare da squadra dalla prima partita di campionato, da un mese e mezzo insomma. La nostra bravura è essere in questa situazione che ci permette di respirare. Mi tengo stretta la situazione e la classifica, figlie della voglia e della determinazione dei giocatori. Non aspettiamoci un Benevento perfetto contro il Sorrento, mi aspetto un Benevento in crescita dal punto di vista della manovra, perfetto dal punto di vista dell’intensità, della compattezza.

Marotta – Mi dispiace per Marotta, è uno dei nostri capitani, è un leader. La sua assenza si farà sentire, ci avrebbe dato delle alternative. Abbiamo Sorrentino, un ragazzo su cui crediamo e mi dispiace che fino ad oggi non abbia avuto possibilità. Dall’inizio, al posto di Ferrante, la vedo problematica, ma in corsa potrà darci il suo contributo.

Rifinitura – Non cambia nulla in questo momento, un allenamento sul sintetico non cambia nulla perché siamo abituati ormai. Mi interessava lavorare sugli spazi.

Gerarchie – Se penso alle formazioni schierate, penso di non aver mai messo la stessa. Non ho gerarchie, scelgo in base a quello che vedo in campo. Credo che la competizione faccia bene, siamo in 32 e non posso permettermi di affidarmi solo a undici giocatori e ai cinque cambi.