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Migliaia di file dai contenuti definiti “raccapriccianti” dagli inquirenti, che in alcuni casi ritraevano vere e proprie violenze sessuali in danno di bambini in tenera età, sono stati sequestrati dalla polizia postale nell’ambito dell’operazione ‘meet up’ diretta dalla procura di Torino che ha portato all’arresto, tra gli altri, del direttore della Caritas diocesana di Benevento, Don Nicola De Blasio. Con il prete sono stati arrestati anche un tecnico informatico 37enne residente in Piemonte e il creatore di un canale a pagamento che, sfruttando una nota piattaforma di messaggistica, veniva utilizzata per diffondere il materiale. 

Il materiale pedopornografico veniva divulgato previo pagamento di una somma di denaro che abilitava all’iscrizione al canale. L’arrestato in Puglia è il creatore del canale a pagamento oggetto dei primi accertamenti, un ragazzo all’epoca dei fatti minorenne. Nell’operazione sono 26 le persone indagate nei confronti delle quali sono stati eseguiti altrettanti decreti di perquisizione. L’attività, diretta dalla Procura di Torino e coordinata dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Centro Nazionale di Contrasto alla Pedopornografia Online, ha riguardato tutto il territorio nazionale, impegnando nelle perquisizioni 11 Compartimenti.

Per effettuare tale attività, spiegano gli investigatori della polizia postale di Torino, è stato necessario un lungo lavoro di carattere preparatorio, consistente nella ricerca del rapporto di fiducia con gli interlocutori che di volta in volta si mostravano interessati allo scambio di materiale, “con un notevole sforzo mentale degli operatori nell’assunzione delle stesse vesti dei propri target“. Il resto è stato possibile seguendo le tracce informatiche lasciate in rete dagli internauti.

Un 18enne barese gestiva il canale web pedopornografico: arrestato

C’è un 18enne pugliese tra le tre persone arrestate dalla Polizia postale di Torino nell’ambito di una indagine sulla pedopornografia online. Si tratta del presunto creatore del canale a pagamento oggetto dei primi accertamenti degli investigatori, un ragazzo all’epoca dei fatti minorenne. E’ uno studente della provincia di Bari, finito in carcere con l’accusa di detenzione e diffusione di ingente quantità di materiale pedopornografico. L’indagine ha infatti individuato un ambiente chiuso, pubblicizzato dal proprio promotore, in cui veniva divulgato materiale pedopornografico previo pagamento di una somma di denaro che abilitava all’iscrizione al canale canale. Il minorenne pugliese è risultato, dagli accertamenti svolti in collaborazione con i colleghi della Polizia postale di Bari, essere il gestore di questo canale attraverso il quale, su richiesta degli utenti, si procurava dal dark web materiale pedopornografico per poi rivenderlo, facendosi pagare l’iscrizione al canale e anche il singolo materiale.

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