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Benevento – L’Amministratore dell’Asia, la Società pubblica del Comune che si occupa del ciclo dei rifiuti in città, Donato Madaro, è stato ascoltato dalla Commissione Ambiente del Consiglio comunale del presidente Romilda Lombardi. Tre sono i motivi di grande preoccupazione per Madaro circa la gestione del ciclo dei rifiuti in una città che comunque vanta la più alta quota di raccolta differenziata in Campania: il blocco delle attività dello Stir di Casalduni dopo l’incendio dello scorso mese di agosto; la persistente mancanza di un impianto per il trattamento della frazione umida in provincia; ed infine la persistente paralisi dell’Ato rifiuti.
 
Madaro ha ricordato che le prime due criticità si traducono in una forte lievitazione dei costi di conferimento raccolta dall’Asia in città perché la frazione indifferenziata dei rifiuti deve essere trasportata o allo Stir di Pianodardine, alle porte di Avellino; o a quello di Tufino, nel napoletano, con percorrenze molto lunghe per i compattatori e per lo stesso personale autista dell’Asia. Quanto poi al limbo in cui continua ad essere l’Ato rifiuti, presieduto da Pasquale Iacovella, sindaco di Casalduni, non aiuta certamente alla programmazione degli interventi ad ampio raggio sulla delicata materia. Madaro comunque ha anche fatto riferimento alla volontà del management di procedere all’acquisto di 80 nuovi mezzi per rinnovare il parco veicoli meccanici dell’Azienda. L’obiettivo è con questi mezzi di raggiungere quota 70% di raccolta differenziata che costituirebbe un vero e proprio primato ormai non più solo regionale, ma nazionale.  
 
Madaro ha  sottolineato: “Abbiamo voluto presentare la programmazione triennale dell’Azienda. Fatto il punto  della situazione. . Vogliamo raggiungere  il 70% della raccolta differenziata facendoci consentire  un ricavo dal conferimento della frazione recuperabile per poter poi investire nel parco automezzi”.
Proprio su questo settore, l’amministratore delegato dell’azienda ha chiarito: “Rinnoveremo il nostro parco automezzo. Abbiamo 130 automezzi, ne vorremmo mettere in esercizio un’ottantina con 60 perfettamente nuovi. Le tratte che percorriamo sono significative. Abbiamo avuto dei rallentamenti”.