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Benevento –  “La tutela del diritto alla salute non può non subire i condizionamenti che lo stesso legislatore incontra nel distribuire le risorse finanziarie delle quali dispone”, con la precisazione che “le esigenze della finanza pubblica non possono assumere, nel bilanciamento del legislatore, un peso talmente preponderante da comprimere il nucleo irriducibile del diritto alla salute protetto dalla Costituzione come ambito inviolabile della dignità umana”.

Sono queste le parole della Corte Costituzionale che sono state richiamate nel provvedimento dello scorso 16 luglio 2019 emanato dal Tribunale di Benevento – Sez. Lavoro in composizione collegiale – , con il quale è stata condannata l’ASL di Benevento all’attivazione immediata del P.T.R.I. – Progetti terapeutici riabilitativi individualizzati – .

Ancora una volta lo studio legale degli Avv.ti Stefano Addabbo e Marvin Tomasiello ha fatto valere nelle sedi di giustizia i diritti delle persone diversamente abili i quali continuano a subire lesioni al proprio diritto alla salute nonché alla propria Persona – quale diritto costituzionalmente tutelato – a causa della perdurante ed incostituzionale inerzia nell’attivazione dei P.T.R.I., istituiti per favorire la reale inclusione sociale delle persone affette da disabilità psichica e fisica. Trattasi, nello specifico, di progetti di vita costruiti a misura della persona in base al suo bisogno di habitat, lavoro, rapporti affettivi e sociali e per tale ragione i P.T.R.I. rientrano nei progetti che garantiscono i livelli essenziali di assistenza (L.E.A.).

A fronte della asserita e non documentata mancanza di risorse finanziare per l’attivazione di tali progetti da parte dell’Asl di Benevento, gli Avv.ti hanno incisivamente insistito sulla qualità del bene giuridico e sull’architettura normativa e dei relativi Budget di Salute destinati ad interventi a favore di cittadini in condizione di fragilità e/ o non autosufficienza concomitante o conseguente a patologie psichiche o fisiche. Il diritto alla salute, valore assoluto e primario sancito dalla Carta Costituzionale, non può soccombere, commentano i difensori, di fronte alle esigenze di bilancio, bensì è quest’ultimo a dover essere condizionato per la garanzia dei diritti incomprimibili, tenuto conto che il diritto alla salute è un diritto di natura costituzionale ex se irreparabile.

L’epilogo di questa vicenda giudiziaria non vede vincitori, bensì soltanto l’amara constatazione che esistono non poche vittime di una macchina burocratica che arbitrariamente ed irragionevolmente continua ad interrompere l’erogazione di prestazioni socio-sanitarie doverose.