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Telese Terme (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa dell’assessore Di Mezza.

Con non poca confusione ed incertezza la fase 1, della Pandemia, volge al termine e si inizia a pensare ed organizzare la ripresa.

Dopo un primo momento di scoramento che aveva registrato da parte di molte attività commerciali la volontà di non riaprire, essendo gravoso far fronte ai costi di gestione, per garantire la sicurezza, c’è un segnale di inversione di tendenza che lascia ben sperare.

Al di là dei sussidi a pioggia che dovevano e potevano essere erogati, ma in molti casi ancora non sono stati corrisposti, bisogna prendere coscienza delle criticità legate alla ripresa e delle scelte da fare.

È una sfida che ci vede tutti coinvolti: istituzioni, operatori del settore e cittadini e che non deve trovarci impreparati.

Non   possiamo permetterci di affrontare questa sfida senza una programmazione.

Sollecitata, quale componente la giunta ad un incontro per discutere le strategie per la fase due, dichiaro sin da ora la mia disponibilità ad ascoltare ed individuare le modalità per riavviare la macchina del commercio, che non possono prescindere dal dialogo e della condivisione.

Ho letto in questi giorni le varie proposte più o meno diffuse, più o meno praticabili.

 Osservo però che ogni proposta deve tener conto delle peculiarità del nostro territorio, ove c’è una importante distribuzione di attività produttive, per essere Telese il centro di tutta la Valle telesina e non si può discutere di ripresa anche del commercio senza discutere anche della ripresa del turismo ed in particolare di quello termale che la pandemia ha bloccato proprio nella fase del riavvio.

Commercio e turismo sono i due volani della ripresa della nostra comunità, per essere queste le nostre risorse più importanti.

Occorre istituire un tavolo di confronto e di studio delle scelte da compiere, che non possono ridursi alla vendita on line, alla individuazione di slogan o alla riduzione e spostamento delle imposte e dei tributi.

Significherebbe allontanare di qualche mese il problema.

La nostra comunità deve ritornare ad offrire accoglienza e prestazioni, partendo dalla soluzione delle criticità che vi erano anche prima della Pandemia.

Per questo sarà prioritario:

1) studiare un nuovo piano commerciale mettendo in campo iniziative concrete ed efficaci a sostegno delle attività, tenendo conto delle esigenze di tutti per evitare disparità;

2)promuovere concretamente il turismo termale con azioni che dovranno essere condivise con i ristoratori e gli albergatori;

3) supportare da un punto di vista informativo le attività prossime all’apertura (creare piattaforme o app dedicate)

4) creare dei gruppi di lavoro specifici per studiare proposte che puntino al rilancio di entrambi i settori;

5) il tutto con il coinvolgimento e il supporto del terzo settore che ha dimostrato, anche, in questa fase di emergenza, di poter fornire un valido contributo.

Il dialogo e la condivisione, pur nel rispetto dei ruoli, devono rimanere centrali nel processo decisionale.

 Il bene della nostra Comunità, compromesso dall’emergenza, deve essere il nostro comune obiettivo.

Non è il momento dello scontro per attribuirsi la paternità delle iniziative, ma il momento della coesione finalizzata ad individuare strategie comuni per la ripartenza. I nostri concittadini devono essere il nostro esempio: hanno dimostrato in questa dura prova coraggio, solidarietà e senso di appartenenza alla Comunità.

Abbiamo in questo momento la responsabilità delle scelte; sbagliare strategia significherebbe perdere delle opportunità”.