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Telese Terme (Bn) – “Chiudiamo la forbice”, domani sera a Telese Terme si rifletterà sulle cause strutturali di un sistema economico che uccide ed esclude. Scuola di Impegno Socio-Politico, Centro Missionario, Azione Cattolica, Meic, Caritas, cooperativa sociale di comunità iCare e Casa per la Pace insieme per sostenere il documento “Chiudiamo la forbice. Dalle diseguaglianze al bene comune: una sola famiglia umana”, firmato tra gli altri da Azione Cattolica Italiana, Caritas Italiana, Coldiretti e Pax Christi.

L’iniquità è la radice dei mali sociali”. Così scrive Papa Francesco nella Evangelii Gaudium (202), invitandoci a lavorare sulle cause strutturali di un sistema economico che uccide, esclude, scarta uomini, donne e bambini. La diseguaglianza segna in maniera profonda tutte le società del pianeta, che nei vari contesti e territori devono trovare le basi per la propria stessa sopravvivenza, e di quella delle generazioni future. Tutto questo causa delle ferite profonde, e generano malcontento sociale, rabbia, paura e rassegnazione: sentimenti di chi si percepisce escluso e che, nonostante i propri sforzi, vede le proprie condizioni diventare sempre più fragili, vulnerabili, precarie. Ad aggravare la situazione il fatto che la paura diventi il facile collante per un’agenda politica che crede di affrontare i problemi approfondendo i solchi che attraversano la società e il pianeta, e creando muri che generano nuove esclusioni e conflitti. La campagna “Chiudiamo la forbice: dalle diseguaglianze al bene comune, una sola famiglia umana” pone questo tema all’attenzione di tutti, declinandolo in un documento in tre ambiti in particolare, quello della produzione e del consumo del cibo, quello della pace e dei conflitti, quello della mobilità umana nel quadro delle nuove sfide sociali e climatiche, tra loro connesse, come ci indica l’Enciclica Laudato Sì.

Proprio su questo documento si rifletterà domani sera, martedì 7 maggio ore 19:30 a Telese Terme presso il ristorante Archimagirus, in quello che è un appuntamento organizzato dalla Scuola Diocesana di Impegno Socio-Politico, dal Centro Missionario, dall’Azione Cattolica diocesana, dal Meic, dalla Caritas diocesana, dalla cooperativa sociale di comunità iCare e dalla Casa per la Pace per sostenere il documento “Chiudiamo la forbice. Dalle diseguaglianze al bene comune: una sola famiglia umana”, firmato tra gli altri da Azione Cattolica Italiana, Caritas Italiana, Coldiretti e Pax Christi. Si tratta del primo incontro nella nostra Diocesi riguardante questa campagna triennale nazionale, lanciata in occasione del terzo anniversario dell’uscita della Laudato Sì, a cui seguiranno da settembre altri appuntamenti.

La priorità sulla quale riflettere è quella di garantire ad ogni donna e ogni uomo che vive su questo pianeta la possibilità di vivere una vita dignitosa e piena, libera dalla paura e dal bisogno, in questa generazione e nelle generazioni future, affinché le migrazioni siano una scelta libera. Si tratta di un impegno che completa e supera quello sui temi della povertà e dell’esclusione sociale: significa infatti interrogarsi circa le cause di queste, e sulle conseguenze concrete dei meccanismi attraverso cui la povertà stessa si produce e si riproduce. Significa porre attenzione agli ostacoli che incontrano le iniziative volte a ridurre la distanza tra chi ha troppo e chi non ha abbastanza. Per costruire un mondo più giusto e più solidale.