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Alla vigilia dell’ultima settimana di campagna elettorale, a Foglianise è il momento dei programmi. 

“La Comunitá oggi ha bisogno di parametri  che  devono rispondere alle mutate esigenze  di una cittadinanza che chiede una migliore qualità della vita qui nel paese. Oltre alle azioni e alle decisioni politiche necessarie, c’e bisogno di adottare un linguaggio nuovo, diverso, responsabile.
Dobbiamo provare ad usare parole che ci fanno sentire dentro ad una comunità che rispondano oggi a problematiche che inevitabilmente si riversano anche qui, nei piccoli paesi dell’Appennino campano ( clima, spopolamento, lavoro).
Abbiamo bisogno di parole che rispondono  oggi ai bisogni di una comunità esclusa dalla politica  corrente: cura, solidarietà, sostenibilità, equità, verde,  nuove opportunità.

Sentiamo la necessità e l’urgenza di porre attenzione a tutto questo, lo dobbiamo ai cittadini, ai giovani, alle generazioni future, a tutti quelli  che sceglieranno di vivere qui, nel paese, a Foglianise, nella Valle Vitulanese.

Sentiamo l’ urgenza di contrapporre qui ed ora, in “direzione ostinata e contraria” ad un  linguaggio sempre uguale a se stesso, usato e abusato: appalti, lottizzazione, spartizione,
mentre si assiste, inermi, ad un disagio giovanile che anche qui, si trasforma in devianze  preoccupanti.

I giovani, gli anziani, le donne e gli uomini di Foglianise chiedono alla politica, a chi ha amministrato in questi anni, di  guardare dentro al paese e chiedersi dove sono questi 40 anni di amministrazione monocratica  .
Dove sono le cose concrete, dove sono i risultati delle politiche sociali, culturali,  economiche, cosa é stato fatto in questi  lunghi anni per migliorare la qualità della vita dei cittadini? A noi interessa questo, non chi sia il titolare di un Appalto!
Cosa si é fatto per frenare un disagio, questa  voglia di scappare via da questo luogo. Quali sono e dove dove sono gli spazi  dedicati ai giovani che vogliono fare musica, arte  teatro.

Se si guarda con attenzione dentro il paese ti accorgi dell’inganno, ti accorgi che qui non esiste niente!  Siamo dentro una scatola vuota!
Qualcuno ha pensato  che  rifare il look ad una piazza, una strada potesse bastare. Non basta!
Il vuoto “strutturale” per una Comunità non si riempie con l’ estetica. Ci vogliono  contenuti, idee, strutture. Il paese ha bisogno di  partecipazione, inclusione. Qui a forza di escludere, il risultato é il vuoto culturale, civile, etico”.

É tempo di di cambiare tutto!

Noi abbiamo il dovere di provare con chi resta in questo  luogo, con gli altri, con i rimasti, con chi torna, piccole utopie di cambiamento, (politiche sociali, culturali, economiche) Creare le condizioni migliori per restare, e per chi lo volesse, auspicare un ritorno.
Fare bene le cose che servono ai cittadini, sopratutto  nelle periferie servizi migliori e avanzati, spazi culturali, biblioteca, spazio diffuso per lo sport, uno spazio diffuso per i bambini, e ancora, spazi e luoghi civili per gli anziani.
Occorre, quindi, avere una visione, un progetto per il paese. Occorre ritornare ad avere attenzione, ascoltare,  ripartire dal basso, dal confronto con la  comunità, con le poche  associazioni rimaste, avere un obbiettivo comune per tutti quelli che amano Foglianise, liberarlo da una questa  inerzia, depressione e rassegnazione.
Foglianise ha bisogno, noi abbiamo bisogno di una nuova prospettiva oggi. Solo con uno  sguardo diverso, possiamo intravedere un futuro e  un paese diverso”.