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Luigi Barone non teme l’effetto Lupi. La fuoriuscita di quello che fino a pochi giorni fa era il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare, ruolo che ora già ricopre in ‘Noi con l’Italia’ – la quarta gamba del centrodestra -, non cambia i piani degli alfaniani sanniti, protagonisti questa mattina della consueta conferenza stampa di fine anno.

Nessun timore, dunque. Si va avanti verso la costruzione di una lista centrista alleata col Pd e che vivrà delle leadership del ministro Lorenzin, per restare ad Alternativa Popolare, e di Casini, Tabacci e De Mita. “Il nostro peso lo raccontano i sondaggi. Saremo decisivi in tantissimi collegi maggioritari, a partire dalla Campania”. E dal Sannio. Le rilevazioni, infatti, – spiega Luigi Barone – raccontano uno scenario chiaro: “Sia nel collegio beneventano per la Camera che in quello per il Senato dove siamo accorpati con Santa Maria Capua Vetere il Pd è già sconfitto senza i nostri voti. Soltanto grazie a noi questi due collegi diventano contendibili”. Considerazione da estendere anche al collegio di Ariano Irpino, in due di quelli casertani e ancora a Castellammare di Stabia e Torre del Greco”.

Una premessa dalla conseguenza logica: almeno in uno di questi collegi, spetterà ai centristi rappresentare quel che resta del centrosinistra nel corpo a corpo con centrodestra e grillini.

Elezioni in primo piano, dunque. Come naturale. Eppure il 2017 non è stato un anno qualsiasi per Alternativa Popolare. “Elezioni provinciali, elezioni per l’Ato Rifiuti e voto amministrativo hanno fatto di noi una forza politica radicata sul territorio e riconoscibile per la qualità delle proposte programmatiche in campo”.

In particolare, è sulla gestione delle risorse idriche che Alternativa Popolare oggi incalza l’alleato Pd: “Al presidente Lello De Stefano ci lega un rapporto di stima e amicizia. Ma questo non ci impedisce di chiedere l’immediata convocazione di un tavolo di discussione sulla gestione Alto Calore perché è inconcepibile constatare che in alcuni centri del Sannio manca l’acqua persino a dicembre. Anche perchè poi succede che il sindaco di Pago Veiano presenta l’esposto in Procura e il giorno dopo, misteriosamente, l’acqua ritorna. Dal Pd, in tal senso, attendiamo un segnale di chiarezza: gli interessi del territorio, per noi, vengono prima dei calcoli politici”.

Non è il solo Barone comunque a prendere la parola. E se il coordinatore cittadino Francesco Farese sottolinea il ruolo svolto da Ap nell’esperienza di governo nazionale – “abbiamo evitato lo smottamento a sinistra del Pd, impedendo l’approvazione delle leggi sull’utero in affitto e lo Ius Soli” – il vicepresidente della Provincia Francesco Rubano ribadisce che sul piano territoriale “il Pd senza di noi sarebbe all’opposizione in tanti enti strumentali oltre che alla Rocca”. E tra questi sicuramente c’è l’Ato Rifiuti, la cui attività è cominciata soltanto poche settimane fa: “Ma non siamo poi così in ritardo rispetto alle altre province campane” – assicura la presidentessa Giovanna Tozzi.

La sorpresa della giornata, però, la regala Antonio Puzio. L’unico esponente alfaniano a palazzo Mosti, infatti, va ben oltre le prudenti dichiarazioni di Barone rispetto alle scelte da assumere quando, a breve, la contrapposizione elettorale sarà in contraddizione rispetto al suo essere parte della maggioranza Mastella al Comune: “Cosa farei? La mia scelta l’ho assunta mesi fa, aderendo al progetto Barone”.