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Benevento – Momenti indelebili, che resteranno per sempre nella storia del Benevento Calcio e dell’intera città. Marco Baroni li ha ripercorsi in un’intervista rilasciata nelle scorse ore al sito gianlucadimarzio.it in cui ha tracciato le tappe di un trionfo straordinario, di quella promozione in serie A che ancora oggi ha il sapore del miracolo. “Aspettai ventiquattro ore prima di firmare, anche se il presidente Vigorito voleva una decisione immediata. Volevo capire, osservare. La mia non era una titubanza, quando ho firmato a Benevento ero convinto di poter fare bene e non sarei mai andato lì solo per salvare la squadra”. Una convinzione che si è manifestata anche nella decisione di inserire all’interno del contratto un premio promozione: “Ero stato chiamato per una salvezza ma dal primo giorno ho voluto inserire anche il premio per la promozione in serie A. Il presidente a quel punto mi guardò sbalordito. Sentivo la squadra sulla mia pelle, quel gruppo aveva voglia di vincere e fare qualcosa si importante. Pensai fin da subito che quella squadra potesse centrare come minimo i play off”.

Prima della gara con il Frosinone, quella del girone di ritorno, un altro passaggio sintomatico: “Prima di quella partita dissi alla squadra “portatemi ai play off e io vi porto in serie A”. Era una partita a cui arrivavamo con tante assenze, un match fondamentale. E alla fine per fortuna ebbi ragione. Nessuno, una volta arrivati ai playoff, poteva portarceli via, ne ero convinto. Al Ciro Vigorito ho realizzato un altro sogno: il primo giorno di allenamento, a luglio, pensai che avrei voluto vedere quello stadio pieno e alla fine accadde. Fu molto emozionante. Ho due immagini che rimangono nella mia testa. Uno è il boato del Vigorito al gol di Ceravolo contro il Frosinone, quella palla l’ha spinta dentro lo stadio. Poi il fischio finale che ci ha portato in serie A”.