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Torrecuso (Bn) – Si chiamava Abdoul Ghordoussy Barry, aveva solamente 21 anni ed è morto ieri all’Ospedale Rummo di Benevento stroncato da un male che per lui si è rivelato incurabile. Era arrivato in Italia due anni fa, aveva lo status di richiedente asilo. Era solo uno dei tanti giovani migranti che cercano di scappare dalla morte, dalla miseria, dall’impossibilità di realizzare nel loro paese condizioni di vita accettabili. Ospite del Cas di Torrecuso, aveva abbandonato la sua terra, la Guinea, per provare a trovare un lavoro in Europa. “Aveva affrontato le acque del Mediterraneo nella speranza di una vita migliore”. Per avere un futuro. Per mettere su famiglia. E fino a pochi mesi fa pensava di esserci riuscito. Era felice, Barry. Non sapeva che la sua felicità sarebbe durata solo pochi mesi. L’arrivo in Italia pensava che fosse solo il primo passo verso una vita diversa. Ma era solo l’inizio della fine di un sogno.

Barry, ospitato in una casa di accoglienza a Torrecuso, nel Sannio, dopo poco tempo inizia a stare male. Viene ricoverato per la prima volta per una polmonite, poi la situazione si complica, ha le difese immunitarie molto basse, il suo organismo non ce la fa a proteggersi dal male. Inizia la trafila di visite mediche, ma in poco tempo arriva il verdetto: Barry muore, solo, in un letto d’ospedale. Il guineano frequentava la scuola serale all’Istituto Alberti di Benevento e faceva i salti mortali per arrivare nel capoluogo sannita:“prendeva il treno tutti i giorni per venire a scuola si metteva al primo banco e prendeva appunti – spiegano i professori -. Gli stessi, hanno fondato una pagina Facebook per raccogliere i 5000 euro necessari a riportare in patria la salma del giovane, “Barry, ultimo viaggio verso casa”.

Questo il post:  “Barry aveva solo 21 anni. Aveva affrontato le acque del Mediterraneo nella speranza di una vita migliore. Aveva una valigia carica di sogni primo tra tutti quello di studiare. Era bravo a scuola il migliore. Frequentava la scuola serale all’Alberti. Prendeva il treno tutti i giorni per venire a scuola si metteva al primo banco e prendeva appunti. Era timido, educato e metteva impegno e passione in ogni cosa. voleva potersi riscattare e potersi affermare esattamente come lo vogliono i giovani della sua età. A novembre comincia il calvario, un male terribile lo consuma in pochi mesi e oggi non e più tra noi. È morto solo lontano dai propri affetti senza la possibilità di vedere un’ ultima volta i genitori ed i fratelli. Morto da solo con la valigia carica di sogni infranti, spezzati da un destino crudele. Riportarlo a casa costa tanto, la burocrazia è lenta pertanto noi docenti assieme agli operatori dello Sprar di Torrecuso dove risiedeva, abbiamo pensato di fare una raccolta fondi per pagargli questo ultimo viaggio. Stiamo contattando diverse compagnie di onoranze funebri e ci vogliono all’incirca 5000 euro. Vi aggiorneremo su ogni cosa rendicontando tutte le spese. Riportiamo a casa Barry, diamogli una degna sepoltura, diamogli la possibilità di dormire questo sonno eterno confortato dal pianto dei suoi cari. Condividete e diffondete regaliamo umanità a questo ragazzo la cui vita si è spezzata prematuramente”.

“Ieri ci ha lasciato un nostro fratello, Barry, –  scrivono i suoi amici dell’associazione sportiva Atletico Brigante sul loro profilo facebook – dopo aver lottato contro una brutta malattia che lo ha portato via in pochi mesi. Lo avevamo conosciuto un po’ di tempo fa allo sportello legale che facciamo con l’USB e incontrato altre volte in diverse iniziative. La tristezza di queste ore è in parte alleviata dalla vicinanza e dalla solidarietà dimostrata da tante persone che lo avevano conosciuto che, tra l’altro, hanno lanciato una raccolta fondi per contribuire a riportare la sua salma in Guinea dai suoi familiari. Ti ricorderemo sempre con il tuo sorriso dolce e gentile, e continueremo a portare avanti il nostro sogno di un mondo migliore. Che la terra ti sia lieve fratello”.