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Ci ha messo più di due mesi, ma alla fine il Benevento è riuscito a infrangere una maledizione che si protraeva dall’11 dicembre scorso. La Strega vince di misura lo scontro diretto con il Brescia, compiendo un piccolo ma sostanziale balzo in avanti in classifica. Un’attesa logorante quella dei tre punti, una vittoria che consente alla formazione di Stellone di respirare una bella boccata d’ossigeno, potendo adesso lavorare con una tranquillità maggiore. 

Vincono una partita “sporca” i giallorossi. Una gara caratterizzata dalla paura, tra due formazioni certamente non brillanti. Non c’era posto per lo spettacolo al “Ciro Vigorito”, era prevedibile. In questo momento contavano solo i tre punti e il Benevento deve ringraziare il suo nuovo capocannoniere. Con quattro centri stagioni, Tello oscura un reparto offensivo ridotto ai minimi termini e ancora una volta approssimativo.

Le defezioni in avanti convincono Stellone a cambiare modulo, optando per il 4-4-1-1 dove la nota stonata è Acampora sulla corsia di destra. Non è un caso che i sanniti facciano una fatica tremenda, correndo un brivido sul tiro dalla distanza di Van de Looi largo di poco e creando una sola occasione con un velleitario tiro a giro di Viviani.

L’intervallo porta in dote l’infortunio di Paleari, sostituito da Manfredini, e permette al tecnico di ridisegnare il proprio schieramento. Improta passa a destra, Tello a sinistra e Acampora si accomoda alle spalle di La Gumina. Ritrovato un senso, non è un caso che il Benevento trovi il vantaggio. Improta crossa, Tello irrompe in area e dopo aver controllato batte Andrenacci. La scena si ripete poco dopo, questa volta il colombiano è impreciso di testa.

Il Brescia è inerme, ma la Strega deve fare i conti con le proprie paure. Il trascorrere del tempo fa tremare le gambe ai giallorossi che si salvano grazie al palo sulla percussione centrale di Ndoj. Un campanello d’allarme che richiama gli spettri intorno al “Ciro Vigorito”. Questa volta, però, la tenacia dei giallorossi viene premiata. Manfredini ci mette i guanti prima su Aye e poi su Huard, blindando tre punti che hanno la stessa fattezza della manna scesa dal cielo. Una vittoria che permette ai sanniti di lasciarsi alle spalle lo stesso Brescia e la Spal. Sembra poco, ma per il Benevento attuale significa molto.

Benevento-Brescia 1-0

Reti: 3’st Tello

Benevento (4-4-1-1): 21 Paleari (1’st 12 Manfredini); 2 El Kaouakibi, 55 Veseli, 31 Tosca, 18 Foulon (18’st 3 Letizia); 4 Acampora (24’st 80 Koutsoupias), 24 Viviani (29’st 6 Kubica), 7 Karic, 16 Improta; 8 Tello; 20 La Gumina (24’st 25 Simy). A disp.: 22 Lucatelli, 11 Jureskin, 27 Schiattarella, 33 Leverbe, 36 Perlingieri, 58 Pastina. All.: Roberto Stellone

Brescia (4-3-3): 1 Andrenacci; 2 Karacic (37’st 18 Jallow), 4 Adorni, 32 Papetti, 3 Huard; 25 Bisoli, 5 Van de Looi (37’st 21 Labojko), 23 Bjorkengren (13’st 24 Bianchi); 6 Galazzi (29’st 27 Olzer), 11 Aye, 8 Ndoj. A disp.: 12 Lezzerini, 20 Niemeijer, 28 Coeff, 29 Listkowski, 30 Pace, 31 Scavone. All.: Davide Possanzini

Arbitro: Gianluca Manganiello di Pinerolo

Assistenti: Vittorio Di Gioia di Modena e Giuseppe Di Giacinto di Teramo

IV ufficiale: Valerio Pezzopane de L’Aquila

Var (AVar): Ivano Pezzuto di Lecce (Gianpiero Miele di Nola)

Ammoniti: El Kaouakibi, Koutsoupias, Letizia, Kubica per il Benevento

Note – Recupero: 2’pt, 5’st. Spettatori: 7.836 (di cui 190 ospiti)