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Codice Rosso” protagonista questo pomeriggio alla sala biblioteca di piazza Arechi II, nel centro storico di Benevento. A confrontarsi sulle novità legislative in materia di violenza domestica e di genere sono stati rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell’ordine e del mondo del diritto.

Attenzione puntata, dicevamo, sulla legge 69, entrata in vigore ad agosto e meglio conosciuta come “Codice Rosso”. Una novità che velocizzando l’avvio del procedimento penale per alcuni reati come maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale dovrebbe consentire l’adozione in tempi rapidi di eventuali provvedimenti di protezione della vittima.

Inoltre, il Codice Rosso porta in dote l’introduzione di quattro nuovi reati.

E’ finalmente punito il delitto di diffusione di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone interessate. E’ il cosiddetto Revenge porn, crimine che in passato ha dato origine a diversi episodi drammatici, anche in Campania.

Sarà punibile anche con l’ergastolo, in caso di morte, il reato di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti.

Nel codice penale, poi, ha trovato spazio il reato di costrizione o induzione al matrimonio, la cui pena è aggravata quando il reato è commesso a danno di minori.

Infine, il quarto reato introdotto dal Codice Rosso è quello inerente la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.

Di fatto, lo spirito del Codice è riconoscere che tutte queste forme di violenza non solo limitano la libertà e negano la personalità della donna ma, soprattutto, comportano gravi danni alla salute fisica e psichica sua e dei membri della sua famiglia.

Un intervento necessario, considerato che le vittime di sesso femminile risultano in aumento negli ultimi anni, passando dal 69% del 2016 al 71% del 2019. Dato che, nel racconto dei tanti relatori protagonisti della discussione, evidenzia pure un aspetto positivo, come la maggiore consapevolezza dei delitti subiti e una crescita di fiducia nel denunciare quanto accaduto.

E Benevento?Questo tipo di reati non presenta forti differenziazioni da una zona o l’altra del Paese – ha spiegato il questore Luigi Bonagura. Benevento non fa eccezione, anche se non presenta dati allarmanti. Da quando mi sono insediato a inizio maggio, dieci i casi che ci siamo trovati ad affrontare”.