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Benevento – Il cellulare sempre a portata di mano, lo sguardo fisso sui vari campionati, sui talenti emergenti e su quelli già affermati. Una telefonata in certi casi potrebbe arrivare da un momento all’altro, conviene farsi trovare pronti. La quotidianità di Stefano Colantuono è sfiorata dal pensiero di una nuova avventura e per nulla intralciata da un recente passato che non gli ha regalato ciò che avrebbe voluto. “La chiamata la attendo, come tanti colleghi attualmente senza panchina, ma senza frenesia. Deve arrivare quella giusta, altrimenti non ne vale la pena”. 

Già, quella giusta. Come l’Atalantala sua ‘vecchia Atalanta’ – che ora ammira calpestare palcoscenici di assoluto prestigio. Con la Dea ha conquistato due volte il campionato di B (unico allenatore nella storia del club) fissando anche il record di punti in una sola stagione (81, nell’annata 2005/06): “Se sono stupito dell’exploit nerazzurro? Per nulla. Conosco da tempo il presidente Percassi, so quanto è ambizioso. Il progetto che sta realizzando è quello che aveva in mente: riconquista della serie A, stabilità nel massimo campionato e asticella da alzare di stagione in stagione. Le cose stanno andando benissimo a Bergamo, ne sono felice”. 

7 Maggio 2011: Colantuono festeggia la sua seconda promozione in A con l’Atalanta

Il viaggio nella galassia del calcio non può che condurci al pianeta B: “La classifica rispecchia quanto stiamo vedendo sul campo – prosegue Colantuono – Ci sono tre squadre che alla vigilia avrei previsto un po’ più su e che hanno deluso, ma le altre sono dove avrebbero dovuto essere. La Cremonese, il Frosinone e l’Empoli erano partite con ben altri obiettivi, credo sia noto a tutti. Al momento hanno deluso, ma il campionato è ancora lungo”. 

Cammino indubbiamente difficile anche per il Benevento, primo in classifica, ma Colantuono non ha dubbi: “Cosa puoi dire a una squadra così? Bisogna fare solo i complimenti al gruppo e ad Inzaghi, premiato dai risultati e da una solidità che fa la differenza. La stagione presenta ancora molti ostacoli, ma il campionato non poteva iniziare meglio per il Benevento. Anche qui siamo davanti a una società virtuosa, dalle idee e dagli obiettivi chiarissimi. Il progetto è di quelli importanti e la qualità dell’organico parla da sé”.

Tra i protagonisti con la maglia della Strega ce n’è uno che ha avuto modo di conoscere nell’esperienza a Salerno, Alessandro Tuia: “Un ragazzo umile, un professionista impeccabile, posso solo parlare bene di lui. Purtroppo quando l’ho allenato ha accusato qualche problemino fisico che non mi ha consentito di averlo pienamente a disposizione, ma le sue capacità sono indiscusse e stanno emergendo”. 

Quattro gli incroci con la Strega, l’ultimo lo scorso anno (Benevento-Salernitana 4-0). Il bilancio è di una vittoria sulla panchina del Bari, una sconfitta su quella granata e due pareggi ai tempi della Sambenedettese, in serie C. 

Il difensore centrale è uno dei simboli della capacità del Benevento di incassare pochi gol. Sarà questa caratteristica l’arma in più dei sanniti? Colantuono prova a tracciare un’analisi a tutto tondo: “Forse quando vinsi l’ultimo campionato con l’Atalanta probabilmente c’era un po’ di qualità in più tra le squadre di vertice, basti pensare al Siena di Conte che fu promosso con noi. In questo campionato storicamente chi ha equilibrio primeggia. Anche se negli ultimi anni stiamo assistendo a un fenomeno importante, quello che vede le squadre neopromosse dimostrarsi pronte a occupare le zone alte anche in cadetteria”.

Ci sarà da attendersi dunque qualche sorpresa? Probabile, stando al pensiero del tecnico romano: “I doppi salti come quello operato recentemente dal Benevento sono dietro l’angolo, così come non sottovaluto chi segue le orme del Cittadella, sempre presente in ottica promozione. A marzo, comunque, inizierà un altro campionato. Ritengo che in B da quel mese in poi si formino altre piccole classifiche ideali: da una parte le squadre che puntano alla promozione diretta, poi c’è la lotta serrata per un piazzamento play off e infine la bagarre tra che vogliono evitare la C. Arrivare a quel punto con un buon margine di vantaggio sulle inseguitrici potrebbe essere fondamentale in tutti e tre i casi”.