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Benevento – Il titolo di campione d’Inverno è assicurato. Quando mancano tre giornate al termine del girone di andata soltanto il Pordenone può teoricamente raggiungere i giallorossi in vetta alla classifica, a patto che la squadra di Inzaghi non conquisti neanche un punto da qui alla fine dell’anno. Fantasie, utopie, stupidaggini, chiamatele pure come volete ma perdonateci la premessa dovuta più al rispetto nutrito nei confronti della matematica che ad altro. Perché sì, in questo momento ci risulta impossibile trovare qualcuno o qualcosa di equiparabile al Benevento di Inzaghi, che viaggia a ritmo forsennato verso la storia. 

Con la vittoria sul Livorno il Benevento non ha soltanto certificato la vetta solitaria strappando il titolo di cui sopra, ma ha persino tagliato un traguardo che mai nessuno nell’era dei tre punti era riuscito a raggiungere in serie B. Undici gare su sedici chiuse con la porta inviolata, annientato anche l’Hellas Verona edizione ’98/’99, che si era fermato a dieci su quindici, prima di subire gol alla sedicesima. Una media spaventosa che si aggiunge ai 422 minuti di imbattibilità (escluso recupero) mantenuti da Montipò, che non subisce gol dal derby del Menti con la Juve Stabia (gol di Calò al 28′ della prima frazione). Otto reti incassate in sedici partite che diventano persino quattro in quindici se ci dilettiamo ad escludere il poker pesante quanto isolato di Pescara. Non resta che togliersi il cappello.