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Benevento – Una partita bella e combattuta, tre reti e tante emozioni. Il derby tra Benevento e Napoli non è stato però solo questo. La sfida tra giallorossi e azzurri ha fatto emergere le storie di due protagonisti: un ragazzo che ha scritto parte della sua carriera e un giovane che sta muovendo i primi passi nel mondo calcio.

Il primo si chiama Roberto Insigne e ha dovuto attendere la quinta apparizione in serie A per realizzare, a 26 anni, il primo gol nel massimo campionato. Lo ha fatto, per uno scherzo del destino, contro la squadra del cuore, sbloccando la sfida del “Ciro Vigorito” davanti agli occhi del fratello Lorenzo. Non è servito alla Strega per portare a casa dei punti ma Roberto difficilmente potrà mai dimenticare il 25 ottobre 2020. Un gol dal sapore di vendetta per un ragazzo che non ha mai fatto mistero di esserci rimasto male quando il Napoli ha deciso di lasciarlo partire definitivamente. Sognava la maglia l’azzurra l’esterno offensivo e sognava di poter giocare al fianco di Lorenzo e invece il suo futuro si è tinto di giallorosso e con questi colori ha scritto un’altra importante pagina della sua personale storia.

Quelle che sogna di scrivere anche Giuseppe Di Serio. Classe 2001, appena 19 anni compiuti a luglio, uno che all’interno dello spogliatoio è stato ribattezzato il “giovane vecchio“. Un complimento per un ragazzo descritto come serio e professionale, sempre a disposizione della squadra e dell’allenatore e sempre pronto a rispondere presente senza mai una parola fuori posto. Inzaghi ne ha tessuto le lodi in diverse circostanze, spendendo parole di stima per un giovane che si è meritato la possibilità di far parte della rosa del Benevento, anziché essere ceduto in prestito per maturare esperienza. Il giusto premio è arrivato ieri, entrando al 77′ al posto proprio di Roberto Insigne. Mettendo piede in campo, Di Serio ha sancito il suo esordio ufficiale in serie A, dopo le otto presenze e una rete (contro il Frosinone) in B.

Una giornata da celebrare per i due giallorossi nonostante la sconfitta, perché la prima volta non si scorda veramente mai.