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Il Benevento ha scollinato. La vittoria con lo Spezia somiglia tanto a un Gran Premio della Montagna, l’ultimo prima della discesa che porta al traguardo. Il vantaggio sugli inseguitori è netto nei valori quanto nella riconoscibilità. Vittime di scatti funesti, agli avversari non è rimasto altro da fare se non alzare bandiera bianca. La Strega contro le successive quattro della classifica ha sempre vinto nel testa a testa. Una volta con Frosinone e Crotone nel girone di andata (in attesa del ritorno), e due volte su due con Spezia e Cittadella. Un percorso verticale, senza distrazioni, di una squadra ormai giunta alla diciassettesima gara di fila senza sconfitte. 

Al Ciro Vigorito, complice la superiorità numerica vantata per circa un’ora di gioco, il Benevento è riuscito a completare la seconda rimonta della stagione. In precedenza era successo solo al Bentegodi contro il Chievo, quando Maggio e Tuia ribaltarono l’iniziale svantaggio causato dal gol di Vignato. Per la seconda volta in campionato, invece, gli uomini di Inzaghi sono andati negli spogliatoi sotto di almeno un gol. Nell’altra circostanza, a Castellammare di Stabia, finì con un pareggio (a Calò rispose Coda nella ripresa). Persino a Pescara, nell’unica sconfitta di questo campionato, Maggio e compagni raggiunsero l’intervallo sullo zero a zero prima di capitolare nella ripresa. 

Neanche un inizio balbettante ha avuto la meglio sulla fame di record di una squadra che ora inizia davvero a credere di poter disintegrare ogni cifra. Al record assoluto di vittorie dopo 26 giornate, ben 19, si aggiungono la media punti elevatissima (2,42), il superamento a 12 turni dalla fine del numero totale di punti conquistati la scorsa stagione (63 contro 60) e la possibilità concreta di completare un girone da imbattuti. Per farlo basterà non perdere contro il Perugia al Curi e al Vigorito proprio contro il Pescara, l’unica squadra finora in grado di porre un freno al dominio giallorosso. Se è vero che si procede per step, il prossimo sarà proprio questo.