- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – L’ultima sosta del campionato, prima del rush finale, arriva nel momento più opportuno. Almeno per il Benevento. La pausa del torneo cadetto avrebbe potuto indurre la società a rivedere la propria posizione su Cristian Bucchi dopo le tre sconfitte consecutive, invece il presidente Vigorito e il direttore sportivo Foggia hanno preferito propendere per la strada della fiducia, della continuità tecnica. L’auspico, allora, è che in queste due settimane la Strega possa ritrovarsi e ritrovare condizioni e idee, prerogative necessarie per affrontare le nove partite che decideranno il piazzamento finale.

Si ripartirà da Ascoli, dove il Benevento dovrà inevitabilmente offrire segnali di ripresa. Contro un avversario che vince poco, pareggia tanto e che ha lo stesso numero di sconfitte dei giallorossi, Bucchi si giocherà il futuro. Un tormentone tornato prepotentemente a galla dopo le ultime deludenti prestazioni. A differenza della Strega, i marchigiani non potranno tirare il fiato. Reduci da cinque risultati utili consecutivi (quattro pareggi nelle ultime quattro), i bianconeri di Vivarini recupereranno domenica la sfida con il Lecce. Una gara alla quale proprio il Benevento guarderà con interesse. Se per lo staff tecnico sarà l’occasione per vedere all’opera lo stesso Ascoli, la gara del “Via de Mare” avrà risvolti anche sulla classifica. I salentini, attualmente a parità di partite disputate, potrebbero allungare il passo, ampliando il margine di vantaggio di due lunghezze sui sanniti.

Oggi, intanto, la truppa beneventana si ritroverà per riprendere gli allenamenti. Sarà l’occasione per fare il punto della situazione, per analizzare a mente fredda quello che non sta funzionando in questo periodo. Per Caldirola e Crisetig, dopo il buon impatto con la loro nuova realtà, sarà anche l’occasione per tirare il fiato. Contro lo Spezia i due mancini sono parsi in affanno, il lungo periodo di inattività ha presentato loro il conto e il risultato sul campo è parso evidente. Qualche responsabilità, semmai, va attribuita allo staff tecnico che ha a disposizione una rosa ampia e può permettersi un’ampia varietà di scelte. Proprio queste ultime sono finite nell’occhio del ciclone, soprattutto a metà campo. Emblematico il caso che riguarda Viola e Del Pinto. Il primo sarebbe il perfetto alter ego di Crisetig, ma ha perso il posto da titolare e viene ormai schierato da mezzala. Il secondo, che da mezzala di corsa sarebbe indubbiamente più funzionale, viene visto (almeno in allenamento) come il sostituto dell’ex Frosinone. Interrogativi che accompagnano altre considerazioni, come, ad esempio, un Bandinelli più a suo agio su centro-sinistra e il Vokic visto a Cremona, bravo tecnicamente ma non ancora consapevole delle difficoltà del calcio italiano.

La chiave è lì nel mezzo. Le fortune della difesa sono state merito anche del filtro a centrocampo e in avanti non si può ipotizzare di lasciare Insigne e Coda abbandonati al loro destino, alla disperata ricerca della giocata giusta che tolga le castagne dal fuoco. Bisognerà, insomma, ritrovare il vero Benevento e bisognerà farlo in fretta. La sosta arriva a puntino, una manna dal cielo per Bucchi, chiamato in un colpo solo a salvare stagione e panchina.