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Con sarcasmo Angelo Miceli, capogruppo di ‘Città Aperta’ a palazzo Mosti, commenta l’annuncio dell’assessore Luigi Ambrosone relativo alla partecipazione del Comune a finanziamento per bike e monopattini a servizio dei turisti. Scrive Miceli:

“Chissà se tra il conferimento della undicesima delega al suo quinto consigliere di maggioranza, tra  la concessione di uno strapuntino nel CdA della Gesesa al suo ex assessore ed ex consigliere, pur già premiato ad inizio anno con un incarico retribuito all’ASIA, se tra le fatiche elettorali dovute alle imminenti elezioni provinciali, e tra più di un giro dovuto a ROMA, ovviamente per consolidare il sogno di un centro politico di gravità permanente, se tra il reimpiego di alcuni non premiati dalle urne in seno a varie ed eventuali, come è stato per la Cabina di Regia PNRR, chissà se sarebbe meglio che il Regista ci stesse un po’ di più nella cabina di Palazzo mosti, perché in definitiva qui si rischia  che si dica, in omaggio alla scienza popolare,”ca’ so’ numeri!” .

L’assessore Ambrosone annuncia, a mezzo stampa, della partecipazione ad un finanziamento regionale per allestire una rete di bike e monopattini elettrici a servizio dei visitatori della Città, addirittura potenzialmente provenienti da Milano.

Ma come la mettiamo, caro Sindaco Mastella, con la realizzazione di questo grande sogno futuristico per la Città di Benevento, quasi al pari del suo personale in merito al centro politico, in netta e aperta contraddizione delle note (persino a Milano) ordinanze di divieto in centro storico per tali mezzi? Pensa il suo assessore di realizzare ulteriori stazioni di sosta e fermata all’ingresso della war zone del Corso, al fine di consentire ai turisti di proseguire a piedi alla scoperta dei monumenti e luoghi di interesse storico e museale, per lo più insistenti in tale ambito cittadino?

Forse è arrivato il tempo di procedere alla revoca delle ordinanze suddette, a dare conto di saper affrontare i tempi moderni, come più volte invocato da cittadini e associazioni, in ragione delle critiche alla sua barocca misura di inspiegabile divieto.

Mi prometta una cosa però, questa volta non se la prenda con l’opposizione ostruzionistica, io chiedo solo per un amico, tra l’altro milanese…”.