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Benevento – Conferenza stampa prepartita per Cristian Bucchi. L’allenatore del Benevento ha presentato il match di domani pomeriggio in programma a Cosenza affrontando i vari temi caldi delle ultime ore.

Situazione – Siamo dispiaciuti per la sconfitta con il Verona ma non ci perdiamo d’animo. Da ieri ho avuto una squadra quasi al completo. Rivedere Tuia a tempo pieno e rivedere Del Pinto è stato piacevole. Non ci saranno Maggio, Viola e i due squalificati Costa e Volta. Vedremo domani come reagiranno gli altri. 

Incontro – “Ha fatto scalpore l’incontro con la dirigenza, ma in realtà noi dopo ogni gara ci troviamo a pranzo e discutiamo delle dinamiche della squadra ripassando le varie situazioni. Dal capitolo infortuni passando per i risultati. E’ sempre un confronto molto civile, come è sempre stato. Bisogna sempre mettere tutto sul piatto per capire il momento che stiamo vivendo”. 

Analisi – “Per quanto riguarda l’atteggiamento mentale, le difficoltà che abbiamo avuto nelle prime nove o dieci giornate sono state quelle di concedere troppe volte campo, e dunque prendevamo gol anche su errori individuali. Ho cercato di dare un po’ di compattezza alla squadra decidendo anche di aspettare un po’ gli avversari. Bisogna essere bravi in certi momenti anche ad ottimizzare. Visto che spesso ci troviamo a cambiare formazione, bisogna fare di necessità virtù e distribuire tutto nell’arco della partita. Col Perugia questo ci è riuscito bene, non credo sia stata una gara più bella di quella con il Verona”.

Episodi – “Con l’Hellas non è stata una partita straordinaria, ma abbiamo fatto più dei nostri avversari e per 40 minuti in dieci. Aggiungiamoci anche gli episodi arbitrali a sfavore. Non ho mai parlato di arbitri, non cerco alibi e scuse perché dobbiamo far diventare ogni situazione un momento di crescita”.

Equilibrio – “Non valuto il mercato di riparazione. Dopo la gara di Pescara dissi che avrei provato a dare continuità a un blocco squadra, ma questo non mi è stato possibile a causa di infortuni. Ora possiamo farlo perché tante pedine sono rientrate. Abbiamo un’idea precisa, a Palermo abbiamo fatto una gara positiva ma per il match successivo abbiamo dovuto fare a meno di ben quattro titolari. Ciò che vorrei fare è dare continuità a questa squadra sia come atteggiamento che negli uomini. Dobbiamo fare poche cose ma fatte bene. Una volta recuperati i giocatori penseremo anche al mercato. Dobbiamo essere pratici il più possibile e andare alla sosta con un bel bottino”. 

Rischi – “Quando pensi alla squadra da mettere in campo pensi alla squadra migliore per fare risultato. L’abilità dell’allenatore deve essere anche quella di pensare a cosa può evolversi all’interno della gara. Non rischierò troppi giocatori sulla strada del rientro. Probabilmente due sì, ma non di più”. 

Centrocampo – “Col Verona è stato un centrocampo duttile, non eravamo mai a tre ma uno dei centrocampisti andava sempre a dare fastidio tra le linee”

Sala stampa – “Mi sono fermato a parlare con il presidente dopo la gara col Verona, poi con la televisione ufficiale. Quando sono tornato in sala stampa erano andati via quasi tutti, non mi sembrava corretto parlare solo con alcuni”. 

Scelte – “Vedo i miei giocatori, cerco di capire chi è più stimolato. Nella valutazione di quello che sarà penso che dobbiamo pensare a fare benissimo queste quattro partite. Spero di trovare motivazioni in queste quattro gare. Viviamo al secondo, nelle nostre gare abbiamo vissuto di tutto e di più, dobbiamo essere pronti a qualsiasi evenienza”.

Aspettative e pressione – “Ho sempre detto una cosa dal mio arrivo. Siamo tutti ambiziosi, tutti abbiamo un sogno di fare la serie A, ma quando si viene da una retrocessione si affronta un anno difficilissimo. Viviamo dei momenti di alti e bassi, sia noi che Verona e Crotone se notate. C’è inevitabilmente pressione da ogni dove. Bisogna ripartire da zero nella costruzione di tutto, dalla logistica al settore giovanile passando per lo staff medico. E’ un periodo di mutazioni e crescita. Il progetto è realmente triennale come dice il presidente. Tanti giocatori che abbiamo oggi avevano voglia di rimanere in serie A. Non è facile trattenerli e non è facile farli rimanere con gli stimoli che avevano due anni prima, quando ancora non avevano giocato in massima serie. E’ questo che il Verona, il Crotone e il Benevento stanno pagando. Comunque noi siamo ancora in piedi, nei momenti difficili si forma il carattere. Andiamo avanti vivendo questo momento come giusto che sia. Condivido i fischi dei tifosi”.  

Futuro – “Non ho mai visto un presidente che vuole creare strutture come vuole fare Vigorito. Tra qualche anno il Benevento avrà uno stadio ultramoderno, un antistadio che è un gioiello, abbiamo uno staff medico all’avanguardia, qualsiasi attrezzatura immaginabile. E’ normale che le vittorie e le sconfitte fanno passare in secondo piano il resto, ma se pensiamo di lasciare qualcosa nel tempo dobbiamo darci tempo”. 

Rigore di Coda – “Non abbiamo commentato quell’episodio perché si commenta da solo. Ho molta stima di lui, e lui per primo è uscito mortificato. In quel momento ha mostrato grande leggerezza. Non deve accadere a un uomo così maturo che l’altra sera era anche il nostro capitano. Ora c’è da pedalare, fare punti e poi staccare la spina facendo tutta una serie di motivazioni. Siamo tutti molto dispiaciuti”. 

Sconfitte – “C’è l’assillo del risultato, ci sono momenti della partita in cui siamo costretti a fare qualcosa in più e osare. Abbiamo fatto troppi errori. Non dobbiamo nemmeno dimenticare che tante partite le abbiamo dilapidate sul piano dell’atteggiamento e del risultato”. 

Letizia e Asencio – “Letizia sarà in campo, non è uno a rischio. Lo era come volume di partita nella sfida con il Verona, ma questa settimana c’è e non abbiamo controindicazioni. Su Asencio questo è il suo primo campionato da protagonista. Deve abituarsi a queste pressioni e a prendersi rimproveri quando sbaglia un gol. Il nostro indice di pericolosità è aumentato del 60% da quando giochiamo con due attaccanti, Asencio sta facendo un grandissimo lavoro che all’interno della partita pesa tantissimo. A volte arriva un po’ stanco davanti alla porta, ci aspettaimo di più da lui ma è uno di quelli che lavora sempre a duemila all’ora, quindi non gli si può rimproverare niente”. 

Cosenza  – “Sarà un avversario durissimo, la partita sarà una battaglia. Saranno fondamentali le seconde palle, cosa su cui contro il Verona non abbiamo brillato. Il Cosenza è molto pericoloso su questa situazione e da lì costruisce tanto del suo gioco. Serve massima attenzione”