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Benevento – La lista rischia di diventare lunga se si considera che il solo inizio dell’anno ha già fatto registrare eventi tragici lungo le strade sannite. L’attenzione di tutti è sempre stata puntata sulla “famigerata” Telesina, la strada che da Benevento porta fino a Caianello. Una via a due corsie che spesso, troppo spesso, si è trasformata in una trappola nonostante la presenza di autovelox e la continua rincorsa ai rattoppi. Il problema è che, spesso, come è accaduto ai tempi di un’altra arteria tristemente storica, la “zingara morta”, ci si dimentica che ci sono altre strade che meriterebbero uguale attenzione per un grado di pericolosità alto. E spesso ci si ricorda quando accade qualcosa di tragico, come successo ieri sulla Fondovalle Isclero. Un tratto di strada lungo che, dalla Telesina, permette di poter raggiungere i centri del caudino e spingersi sino a Caserta e Napoli. Buia e piena di buche, pochi rilevatori di velocità e automobilisti, molto spesso, avventati, così come i mezzi pesanti che corrono lungo questa arteria. La Fondovalle merita un’attenzione alta, proprio perché si tratta di una via che è percorsa da tante persone, che quasi “invoglia” a spingere il piede sull’acceleratore, ed è questa la colpa più grande di tutti gli autisti che pensano di percorrere vie come se stessero a Monza, spesso con risultati nefasti. Un fondo viscido quando piove, lunghi rettilinei e viaggiatori avventati. E, nonostante sia stata fatta da poco, anche la Fortorina non fa differenze, anche questa strada è stata teatro di incidenti. Per forma delle strade e deformazione degli automobilisti, è una via che porta ad avere un atteggiamento poco prudente, come per la Vitulanese del resto. Il mix “giusto” per trasformare un viaggio in una tragedia. E allora che l’attenzione sia mantenuta alta, perché non servono certo lauree o studi approfonditi per sapere che il tasso di morti su strada è abbastanza alto. E l’inizio del 2019 nel Sannio non sta facendo altro che confermare tutto ciò. Ora è il momento di correre ai ripari, sfruttare pienamente i fondi dedicati a queste opere perché è impensabile vivere in una società che fa progressi e corre lungo strade ferme agli anni ’80.