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L’eco del calcioscommesse rischia di far passare in secondo piano l’importante partita con la Juve Stabia. E’ l’errore da non commettere per la Strega, attesa da una sfida importante che potrebbe valere l’aggancio alla vetta.
Nel frattempo, però, si rincorrono le voci e la notizia rimbalzata nella giornata di ieri trova posto sui maggiori quotidiani. E’ il caso de La Gazzetta dello Sport, su cui emergono i nomi degli altri due indagati, esterni al mondo del calcio: Pasquale Pio Covino e Davide Dell’Annunziata. I calciatori coinvolti, come noto, sono Pastina e Letizia, entrambi di proprietà del Benevento ma il secondo in prestito alla FeralpiSalò, e gli attaccanti Coda e Forte, rispettivamente alla Cremonese e al Cosenza.
A tutti sono contestate “scommesse su siti illegali e il riciclaggio“, come si legge nell’articolo a firma di Nicola Binda, in cui si racconta di un un’indagine partita a luglio su un gruppo di soggetti “che operano attività di gioco e scommesse, dirette o indirette, con consistente passaggio di denaro tra di loro“.
Punto di raccordo dell’operare dei soggetti inseriti professionalmente in compagini calcistiche” era il ruolo di Covino e Dell’Annunziata.
I temi dell’indagine entrano poi nello specifico, svelando il modus operandi: “Le somme sarebbero state versate in particolare da Letizia, da destinare a scommesse sportive anche su piattaforme non autorizzate… afferenti a partite della squadra (il Benevento) dove giocavano i soggetti con i quali vi sono stati rilevanti scambi di denaro non compatibili con causali lecite o di altro tipo“. Da qui l’accusa di riciclaggio per “condotte volte a dissimulare l’effettiva titolarità dei conti correnti, conti gioco e carte prepagate“.
Risvolti di una vicenda che a Benevento a fatto riemergere vecchi fantasmi (vedi vicenda Paoloni), mentre club e tesserati sono corsi ai ripari. Coda e Forte avrebbero dichiarato di aver fatto bonifici tracciati non per fini di scommesse, Letizia avrebbe garantito di non aver mai giocato sul calcio o su siti illegali e Pastina avrebbe parlato di un conto su cui operato nella disponibilità di Letizia.
Pezzi di un puzzle che dovranno andare al loro posto, con il Benevento che si è cautelato affidandosi all’avvocato Chiacchio dopo aver informato la Procura Federale