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Benevento – Con ogni probabilità, il Prefetto di Benevento Francesco Antonio Cappetta raggiungerà la nuova destinazione alla guida della Prefettura di Campobasso entro due settimane, mentre al suo posto subentrerà Carlo Torlontano, Prefetto di prima nomina.

A poche ore dalla notizia del provvedimento di trasferimento firmato dal Ministro dell’Interno Lamorgese, abbiamo raccolto impressioni e commenti dell’alto funzionario dello Stato su questi circa trenta mesi nel capoluogo sannita. Cappetta, che di fatto è stato promosso perché Campobasso è capoluogo della Regione Molise e questo a dimostrazione dell’apprezzamento del Governo per il lavoro da lui svolto nel Sannio, non ha mancato di fare riferimento nel corso del colloquio ad uno degli aspetti più delicati e spinosi della sua gestione: ovvero quello della presenza di migranti.

Come si ricorderà, all’atto dell’insediamento di Cappetta, il fenomeno nel Sannio era in regressione, ma comunque la gestione della faccenda era caratterizzata, secondo le parole di Cappetta, “da una superficialità e disordine amministrativo”. Ricordiamo che chi ha preceduto Cappetta nella carica, ovvero Paola Galeone, è incappata qualche tempo dopo alla guida della Prefettura di Catanzaro, in una brutta faccenda di presunte mazzette proprio per la gestione dei flussi migratori. Cappetta poi ha dovuto fare subito i conti, non appena insediato, con l’incendio dello Stir di Casalduni che dall’agosto del 2018 è fermo nelle attività con gravi danni per la gestione del ciclo. Ovviamente di diverso tenore è stato poi l’arrivo in città del presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 28 gennaio 2020, nonché precedentemente del presidente della Corte Costituzionale Giorgio Lattanzi.

Cappetta, rispetto alla sua esperienza, ha sottolineato: “Sono molto riconoscente a questa città e provincia. Nel corso della mia permanenza ho sviluppato una serie di iniziative. E’ un territorio molto ricco. Ha un’Università giovane ma di livello, un Conservatorio di altissimo profilo, tante altre associazioni e realtà importanti”.   Il lavoro del Prefetto, a suo giudizio, è stato improntato alla collaborazione sinergica con le altre Istituzioni. Cappetta ha parlato di un lavoro corale e importante con le forze dell’Ordine in città e con il sindaco del capoluogo: “E’ stato eccezionale il rapporto. Abbiamo collaborato tantissimo. Il Sindaco Mastella è un vulcano assume tante iniziative. Mi ha chiesto la collaborazione e non l’ho mai negata” . Un rapporto molto stretto è stato quello con i vertici delle Forze dell’Ordine, così come, con la Magistratura, Cappetta ha avuto parole molto belle: “si è trattato di reciproca stima”. A proposito del rapporto con i giudici, Cappetta ha voluto puntualizzare il tema della gestione del bene immobile in contrada Olivola confiscato alla criminalità mafiosa: “Quello è stato un primo passo per la valorizzazione del bene. Ci sono capannoni da ristrutturare. Abbiamo trovato massima disponibilità del comune e dell’assessore Romano, con la Procura e l’associazione Libera. Non è mai semplice fare una cosa del genere.  Per poter essere utili socialmente occorre un aiuto”. Il Prefetto ha quindi ricordato il gran lavoro svolto sui centri d’accoglienza di immigrazione, che gli hanno creato non pochi problemi sul fronte della correttezza e della legittimità della gestione: “Ho fatto verifiche a tappeto. controllato la documentazione e verificato tutti gli adempimenti. Abbiamo dimezzato i centri  e ridotto un terzo degli immigrati presenti in provincia”. L’intero dossier sull’argomento non ha mancato di avere risvolti in sede penale, con il coinvolgimento anche di funzionari pubblici e così Cappetta ha puntualizzato: “Negli atti giudiziari, l’ex Prefetto non è coinvolta. Quello che ho trovato qui al mio insediamento è stata una superficialità, un disordine amministrativo nelle pratiche. Mi sono dedicato alla sanatoria anche perchè il fenomeno era in reflusso, rispetto al 2016. Ho potenziato i gruppi di controllo e  su tutte le strutture erogate molte sanzioni per rispettare la normativa e i capitolati”. Infine ha voluto salutare la città: “Ho avuto un rapporto eccellente  umano e amichevole  con la Stampa. Avete fatto un lavoro costante e continuo. Grazie per questo splendido che si è instaurato”