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Il Benevento riparte da Marcello Carli. Ingerito l’amaro boccone della retrocessione, il presidente Oreste Vigorito ha deciso di rompere subito gli indugi. Toccherà al 59enne toscano di Colle Val d’Elsa progettare il futuro della Strega, chiamata a misurarsi, sette anni dopo, con il campionato di serie C.

Una scelta ‘promossa‘ da Guido Carboni, ex calciatore e allenatore della formazione giallorossa. Il tecnico di Arezzo ha condiviso un’esperienza a Empoli con lo stesso Carli, lavorando per tre mesi a stretto contatto con il nuovo dirigente sannita. “Un segnale forte da parte del presidente, arrivato subito dopo la retrocessione. E’ riuscito a prendere un direttore di valore, Carli dove ha lavorato ha fatto bene ed è molto apprezzato“, è il pensiero di Carboni, “non era semplice dare un segnale del genere, ma Vigorito ha grande orgoglio e grande passione, vorrà riportare il Benevento dove merita di stare. Quando si investe tanto, annate storte possono purtroppo capitare“.

L’annuncio di Carli ha spazzato di colpo le nubi sul futuro societario. Se nel post partita con il Modena, a retrocessione ufficializzata, si respirava un’aria di profonda incertezza, l’arrivo del nuovo direttore tecnico ha segnato il punto di partenza per programmare il futuro.

“Conoscendolo, Carli avrà fatto le sue valutazioni. Spetterà a lui capire da quali giocatori ripartire, costruendo una squadra forte per rialzarsi immediatamente. Sicuramente allestirà un organico di livello, con giovani di valore e calciatori maturi e importanti. Ricordo, a tal proposito, che l’ultima stagione a Benevento chiesi al presidente di prendere Lucioni e Memushaj, due giocatori che avrebbero fatto la differenza in una rosa giovane come la nostra“.

Servirà il giusto mix, ma soprattutto bisognerà eliminare le scorie che la retrocessione inevitabilmente porterà. “Serviranno motivazioni e voglia di ripartire. Carli ha deciso di rimettersi in gioco indipendentemente dalla categoria, a convincerlo sarà stato un progetto valido da cui ripartire”, prosegue Carboni, “non sarà possibile cambiare venticinque calciatori, andranno fatte delle valutazioni. Del direttore non posso che parlare bene, ha fatto la fortuna di tanti allenatori, basterebbe pensare a Sarri o Giampaolo. Sarri, ad esempio, lo difese a spada tratta nonostante un avvio di stagione complicato. E’ un direttore molto presente, sia per l’allenatore che per la squadra, dà tutto e pretende tanto. Quando sposa una causa ci lavora per ventiquattro ore al giorno“.

Non ci sarà spazio per i lustrini. Sarà importante mettere da parte le ultime stagioni vissute tra serie A e B, tuffandosi in una realtà da cui il Benevento era emerso faticosamente sette anni fa. Un campionato che la Strega conosce bene, a differenza di Carli, di fatto un esordiente in terza serie.

La serie C è una categoria bastarda, è più facile salvarsi in B che vincere un campionato. Per riuscirci servirà continuità, occorrerà avere una squadra forte sia tecnicamente che mentalmente. Bisognerà costruire la rosa seguendo i dettami dell’allenatore, valutando quei calciatori reduci dalla retrocessione. L’arrivo di Carli, però, fa capire chi è Vigorito, un presidente in grado di rialzarsi sempre, anche dopo una grande caduta“.

Una caduta rovinosa che la Strega proverà a rendere meno amara scrollandosi di dosso almeno l’etichetta di ultima della classe. Per farlo bisognerà vincere a Perugia, poi l’attenzione potrà essere rivolta esclusivamente al domani.

Credo che il presidente abbia ammesso i propri errori, le parole dopo la gara col Cittadella mi hanno colpito molto. Si è assunto le responsabilità, anche se non vanno attribuite tutte a chi paga, ma anche a chi opera per la società“, conclude Guido Carboni, “è stato un gesto di grande umiltà, ha investito tanto nel Benevento e adesso vuole ripartire affidandosi a una persona di livello. Ci sarà stato un accordo di vedute con Carli, se non crede in un progetto il direttore difficilmente si muove“.