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Benevento – “Ci troviamo in un momento pre-bellico”. Non usa mezze misure Clemente Mastella nel descrivere la situazione in cui siamo venuti a trovarci come collettività locale ed, evidentemente, nazionale. E’ vero i bombardamenti, le sirene d’allarme, i morti e i feriti anche civili appartengono all’atroce cronaca di molte centinaia di chilometri ad est dell’Adriatico, ma gli effetti devastanti del caro petrolio e gas e della crescente inflazione impongono l’adozione di misure di guerra.
 
Mastella ne è convinto e per questa ha convocato d’urgenza la Giunta e le Società partecipate per studiare e decidere rimedi e misure capaci di allentare la morsa alla gola del lievitare dei costi di esercizio dei servizi pubblici essenziali e la materia prima che ormai scarseggia. Sono diventati esorbitanti i costi dei trasporti, della raccolta rifiuti, dell’illuminazione pubblica delle strade, del riscaldamento degli edifici pubblici: stando così le cose le Casse comunali non possono reggere in alcun modo. E dunque la riunione odierna è servita a studiare alcune misure: è al vaglio ad esempio lo spegnimento di un palo su due della pubblica illuminazione delle strade oppure dotare gli impianti di illuminazione di lampade al Led; ordinare di abbassare i termostati di uno o più gradi centigradi e così via. Insomma, ciò che si profila è un pacchetto di misure straordinarie e di emergenza a fronte di una situazione di altissima difficoltà.
 
Il primo cittadino è apparso molto preoccupato: “Abbiamo iniziato ad individuare azioni sul risparmio energetico, pensiamo ad un contenimento delle caldaie. L’economia è di pre guerra. Non è più come prima. Non basta guardare i fotogrammi in Tv e  far finta che tutto è come al solito. Ci saranno aziende che chiudono, altre che metteranno i dipendenti in cassa integrazione. Noi non l’avvertiamo perchè non abbiamo nè morti nè feriti”. Quindi ha aggiunto: “Faremo forme di assistenza per quello che è  possibile, aiutando sui fitti di casa ai ceti più bisognosi. Dobbiamo tutti stringere la cinghia. Saranno utilizzate luci a led. Vogliamo evitare lo sciupio negli uffici pubblici. Mancando la materia prima anche il Pnrr potrebbe essere modificato”.   
 
In tale fosco ed allarmante quadro una buona notizia è comunque venuta fuori: l’indecente tassa di 46 euro che ogni profugo dell’Ucraina avrebbe dovuto pagare per essere censito in Questura è stata cancellata. Una macchia d’infamia in meno in questo atroce frangente storico e lo ha confermato il primo cittadino questo pomeriggio.