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Oggi, nell’anno di grazia 2024, avere a che fare con la censura in Italia appare semplicemente folle. Parlare di censura per un monologo di un minuto su antifascismo e postfascismo, alla vigilia della festa della Liberazione, è inquietante oltre che folle. Inquietante perché il monologo di Scurati, cui va la totale solidarietà del Partito Democratico di Benevento, non appare neanche un fiammeggiante manifesto, una dichiarazione di sfida aperta a qualcuno o a qualcosa, bensì un semplice scritto di buonsenso che ricorda storie, fatti e ruoli. Di contro, è inquietante che qualcuno abbia potuto sentirsi sfidato da tali parole, in palese evidenza che più di un nervo tuttora scoperto è stato irritato. È oltremodo inquietante che la Rai, il servizio pubblico nazionale, si senta in diritto di lenire il formicolio di quel nervo scoperto, indossando vesti che non le competono: quelle censorie, appunto. Come detto, la Comunità Democratica Sannita è schierata in maniera compatta con Antonio Scurati, e contro ogni forma di censura al libero pensiero” , così in una nota Giovanni Cacciano, Segretario Provinciale Pd Sannio.