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“Apprendo dalla lettura dei giornali di un vivace dibattito su una mia ipotetica candidatura a sindaco di Benevento in occasione delle prossime amministrative di ottobre. C’è chi mi attribuisce la ‘pretesa’ di una candidatura a scatola chiusa, e chi si affretta ad alzare steccati in nome di una auspicata “discontinuità” (da cosa?). Sarebbe stato più appropriato se avessero chiesto anche la mia opinione”.

Così in una nota stampa Luigi Diego Perifano, da settimane – ormai – protagonista del dibattito pubblico in città perchè di lui si parla come possibile candidato sindaco del centrosinistra. Prosegue Perifano:

“A chi invece lo ha fatto, ai numerosi amici che nei giorni scorsi hanno voluto sondare una mia disponibilità, ho sempre ripetuto le stesse cose: anche a voler mettere da parte i miei impegni di lavoro ed i miei doveri familiari, la città, per la difficilissima condizione in cui versa, richiede un impegno straordinario, un atto d’amore che superi gli egoismi di parte e i pur legittimi protagonismi, per restituire ai beneventani una dimensione della politica e della cultura amministrativa fatta di coraggio e concretezza, solidarietà e voglia di futuro, affidabilità e spirito di servizio. Ebbene, a fronte di una comunità attraversata da una profonda inquietudine, dovuta all’intreccio nefasto di emergenza sanitaria e crisi economica, non mi è parso che il dibattito si sia sin qui indirizzato nella giusta direzione, quella che richiederebbe una forte comunanza di intenti, con la rinuncia a partigianerie e tatticismi.

D’altra parte – aggiunge Perifano – la amara constatazione (non mia) che, almeno allo stato, non c’è una coalizione che sappia proporre ai beneventani un’alternativa all’amministrazione in carica, la dice lunga sulle difficoltà a cambiare passo, ad abbracciare una mentalità nuova che fuoriesca dagli schemi tradizionali delle dispute nominalistiche.

Ciò posto, siccome non ho ambizioni personali, non ho richiesto candidature né proposto autocandidature, né autorizzato alcuno a fare il mio nome, non posso dire di voler fare un passo indietro, non avendone mai fatto uno in avanti, ma di certo non vedo la ragione di ostruire il percorso verso la ricerca di altre e giuste soluzioni che possano raccogliere il massimo della condivisione e della mobilitazione”.