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Ceppaloni (Bn) – “I fondi europei vanno utilizzati per gli scopi prefissati dai programmi, se lo scopo cambia si comunica e si rinuncia al finanziamento. I giochi portati avanti dal comune di Ceppaloni devono finire, per questo ho scritto un’interrogazione alla Commissione europea”, così l’eurodeputato e portavoce M5S, Piernicola Pedicini, annuncia l’invio di un’interrogazione all’organismo europeo, sull’uso di fondi per un’ex scuola da parte dell’ente sannita. 

Come si evince dalla documentazione, il comune in questione ha ottenuto, nell’ambito del “Programma straordinario di interventi urgenti finalizzati alla prevenzione e riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi anche non strutturali negli edifici scolastici”, deliberato dal CIPE, due finanziamenti per un intervento di messa in sicurezza dell’edificio scolastico sito in Piazza dei Martiri, frazione San Giovanni, per un totale di quasi 500 mila euro. In seguito, l’ente ha concesso in comodato d’uso gratuito, per un periodo di 10 anni, alla ASL Bn1, lo stesso edificio scolastico per l’attivazione di una RSA per anziani e un centro per anziani affetti da Alzheimer. Fatti da cui si evince chiaramente che non sussisteva alcuna necessità di ristrutturare l’edificio scolastico.

Alla luce di questi dati, l’europarlamentare ha chiesto alla Commissione europea se non ravvisi, sul caso specifico, un utilizzo improprio dei Fondi FSC e, in caso affermativo, che tipo di interventi intenda porre in essere. Inoltre ha anche chiesto se il diverso utilizzo di un complesso scolastico messo in sicurezza con fondi comunitari, risulti in contrasto con gli obiettivi iniziali dei programmi attraverso i quali era stata cofinanziata e, pertanto, in piena violazione dell’art. 57 del Reg. CE n. 1083/2006. 

“Si tratta, prima ancora che di spreco di risorse, ricordiamolo, quasi 500 mila euro provenienti non da Marte ma dalle tasche dei cittadini, di un problema etico. Vorrei ricordare a chi abusa di fondi europei, che la volontà di costituire un fondo per la messa in sicurezza degli edifici nasce dal crollo del tetto della scuola di San Giuliano in Puglia (2002), episodio in cui persero la vita 27 bambini. E’ per avere scuole più sicure per i bambini e i ragazzi che vengono stanziati fondi per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Non per recuperare ex edifici scolastici per poi destinarli ad altri scopi ed evitarne il decadimento. Questo spreco di risorse è figlio di una politica che non possiamo più accettare”.