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Ceppaloni (Bn) –   “Fondi europei arrivati per la ristrutturazione di un edificio scolastico che poi, senza cambio di destinazione d’uso (così come risulterebbe), diventa centro per malati di Alzheimer, con un’Asl – quella di Benevento – che investe 62 mila euro per l’adeguamento dei locali. Non esattamente una priorità per la sanità beneventana”. Questo l’incipit della nota stampa inviata dai senatori sanniti a 5 Stelle, Danila De Lucia e Sabrina Ricciardi e dall’europarlamentare Piernicola Pedicini.

Nella nota a 5 Stelle si legge: “le problematiche che si intrecciano nella vicenda che coinvolge il comune di Ceppaloni e l’Asl di Benevento sono diverse e difficilmente comprensibili. Per quanto riguarda le irregolarità perpetrate dall’ente sannita, ricordiamo l’utilizzo di fondi europei richiesti per l’edificio scolastico, situato a piazza dei Martiri, nella frazione S. Giovanni, per una struttura successivamente concessa a titolo gratuito all’azienda sanitaria locale”. 

Si tratta di scelte che pongono più ordini di problemi – commenta l’eurodeputato e portavoce (M5S) Piernicola Pedicini il primo è dato dal capire perché si è deciso di investire fondi comunitari – che ricordiamo sono soldi dei cittadini e che in questo caso sono stati sottratti ad altre scuole – per una struttura del cui utilizzo evidentemente non c’è necessità. Risulta difficile capire inoltre come mai sembra non ci sia stato il cambio di destinazione d’uso, dato che a giugno del 2018, l’ente ancora chiedeva al Ministero delle Infrastrutture il saldo per il pagamento dei lavori, per la ristrutturazione di un edificio scolastico (quando era stata già sottoscritta la convenzione con l’Asl). Altra, ma non ultima, delle criticità legate a questa vicenda, è la scelta di concedere gratuitamente una struttura, senza alcun vantaggio per il comune”. 

Perplessità che in modo diverso pongono anche le scelte dell’Asl e della sua dirigenza. Le senatrici e portavoce (M5S) Danila De Lucia e Sabrina Ricciardi stigmatizzano infatti l’impiego scorretto e distorsivo delle risorse pubbliche a disposizione dell’azienda sanitaria locale.

Ricordiamo infatti che in provincia esistono ben otto strutture di RSA (residenze sanitarie assistenziali): 6 sono quelle private accreditate e due sono quelle pubbliche (Molinara e Morcone). Tra l’altro sembra che l’offerta sul territorio aziendale sia maggiore rispetto alla domanda effettiva. 

“Oltre ai meri dati oggettivi – commentano le senatrici – ad aggiungere ombre alla vicenda, se non bastasse, è il piano aziendale dell’Asl. Un piano già contestato dal commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Servizio sanitario regionale che aveva rilevato, tra le tante criticità, un numero eccessivo di unità operative complesse, 29 invece di 21, e di unità operative semplici e semplici dipartimentali, 38 invece di 28” (in violazione al DCA n. 18 del 2013). Dunque da un lato c’è la necessità di adeguare il piano alle disposizioni di legge e agli atti prescrittivi regionali – concludono le portavoce – dall’altro l’Asl continua a perpetrare scelte che non sono in linea con l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi. E investe risorse su una struttura di dubbia utilità”. 

Il M5S si attiverà a diversi livelli istituzionali per fare luce sulla vicenda e accertarsi che i fondi investiti nelle opere vengano utilizzati per gli scopi preposti dai bandi.