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Benevento – Cosa indosso? La libertà. Un flash mob per dire stop, basta alla violenza sulle donne, organizzato nei pressi della Prefettura dalla CGIL di Benevento. Un cerchio di donne e uomini uniti e attenti ad ascoltare le letture sentite ed appassionate di ognuno dei partecipanti all’evento.

Poco prima del flash mob è stata la segretaria generale della CGIL, Rosita Galdiero, a spiegare quanto ancora oggi sia fondamentale ribadire e sostenere la battaglia contro la violenza di genere e combattere le discriminazioni ai danni dell’universo femminile: “Sono tante le battaglie che le donne devono combattere quotidianamente. Una di queste è il diritto, ancora oggi, a un aborto sicuro. Proprio l’altro ieri – ricorda Rosita Galdiero – abbiamo cercato, attraverso un volantinaggio, di ricordare che in Italia nel 2017 ci sono tanti medici contrari alla libertà di scelta rispetto all’interruzione di gravidanza e pochi sono gli obiettori che facilitano il percorso di una donna. Diritto – sottolinea la segretaria della CGIL – sancito dalla nostra Carta Costituzionale quando si parla di diritto alla salute. Stasera lanciamo un messaggio, forte ed evidente, attraverso questo flash mob con la lettura di passi importanti che riguardano donne che hanno avuto percorsi importanti e difficili e per ribadire che la donna non è un soggetto debole ma che è in grado di esercitare tutte le sue libertà che però dovremmo impegnarci a riconoscerle”.

La sindacalista ricorda che ancora tante sono le discriminazioni sui luoghi di lavoro, anche a livello retributivo: “La donna non riesce a raggiungere posti apicali all’interno di un’azienda perché non le sono messi a disposizione tutti gli strumenti per poter conciliare la vita di mamma con quella di donna lavoratrice. Inoltre- conclude Galdiero – tanti sono i casi nella nostra Provincia di donne che vengono licenziate dai propri datori di lavoro al momento che si viene a conoscenza che è in stato di gravidanza. Avendo osservato questi fenomeni continuiamo a dire che c’è da fare ancora tanto lavoro per raggiungere quel dispositivo che è contenuto all’articolo 3 della Carta Costituzionale che è il diritto di uguaglianza non formale ma sostanziale”.