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Bucciano (Bn) – Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa a firma di Pasquale Tirino, creditore privilegiato del CMR, in merito alla stipula del contratto di prossimità tra l’azienda e i sindacalisti firmatari: 

“Il sottoscritto Pasquale Tirino, creditore privilegiato del CMR SpA, licenziato dagli indebitati in procedura fallimentare dello stesso CMR in data 04/03/19, durante il proprio mandato di RSA del sindacato FIALS e di Vice Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza; in merito alla trattativa e alla stipula del contratto di prossimità tra l’azienda CMR e i sindacalisti firmatari (si parla di sindacalisti e non di sindacati in quando alcuni di essi hanno firmato contro la volontà espressa dai loro iscritti), la bocciatura del suddetto contratto, sancita nella mancata sottoscrizione dei dipendenti del CMR, è una figuraccia colossale per questi sindacalisti.

Se la sono cercata e meritano tutto il disprezzo possibile come rappresentanti sindacali. Qualcuno di loro è anche recidivo al CMR, in passato ha messo la sua firma su cose altrettanto balorde.

Il 14/11/2018 in Confindustria, l’azienda, nella veste della garante Neuromed, ha formulato una proposta di contratto di prossimità dove le organizzazioni sindacali si sono riservate di ascoltare i lavoratori attraverso un Assemblea generale. Il 20/11/2018 si tiene l’Assemblea dei lavoratori e la proposta aziendale di riduzione della retribuzione del 8,5%, riduzione di ferie, abolizione del premio di incentivazione ed altri diritti acquisiti, viene sonoramente contestata nell’Assemblea. Un sindacalista serio avrebbe capito la volontà dei lavoratori e si sarebbe opportunamente preoccupato di rappresentare tale volontà.

All’incontro successivo in Confindustria, il 29/11/18, questi sindacalisti affermavano: “sulla scorta di quanto emerso in sede di assemblea  con i propri iscritti confermano apertura sulle soluzioni purché siano alleggerite e limate al fine di raggiungere il minor sacrificio possibile per i lavoratori…”.

Dopo il letargo invernale l’azienda si fa viva l’11/03/2019 con un nuovo incontro in Confindustria e con l’originalità di non invitare (anche separatamente) il nostro sindacato FIALS, dimostrando al contempo  mancanza di coraggio e dignità. Ebbene, nell’incontro del 11/03/19 l’azienda riformula la proposta facendola diventare molto più grave e dannosa per i lavoratori: riduzione della retribuzione del 10%, aumento dell’orario lavorativo, tagli sulla corresponsione della malattia e dell’infortunio, oltre a tutte le proposte già elencate in precedenza e con l’aggiunta di altre nefandezze.  I sindacalisti che si firmano come rappresentanti provinciali di CGIL, CISL e UIL con l’aggiunta di qualche “soggetto” interno, pochi giorni dopo, il 20/03/2019, decidono di firmare integralmente, senza cambiare una virgola, il contratto proposto dall’azienda malgrado assemblee e malumori dei loro iscritti.

Il contratto di prossimità è stato un fallimento. I lavoratori, che sono anche creditori del Concordato- cosa non da poco!- hanno rigettato questa provocazione.

La domanda sorge spontanea: ma i sindacalisti rappresentano i lavoratori o l’azienda?!

Al CMR già conoscevamo questa problematica; la fase attuale rappresenta  l’apoteosi della nullità di alcuni rappresentanti sindacali. Vergogna!!!!!!”