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Benevento – Imprenditrici presenti nel territorio sannita,  ma andrebbero supportate con misure adeguate al fine di far crescere la società civile. In occasione della Festa dell’8 marzo dedicata in tutto il mondo alle donne, la Federazione Coltivatori Diretti ha voluto rendere omaggio all’impresa al femminile nel Sannio con un incontro diretto dal Vice presidente nazionale Gennarino Masiello e il direttore della Coldiretti Sannio Gerardo Dell’Orto. Accanto a lui le senatrici Danila De Lucia e Sandra Lonardo. Le imprenditrici nel Sannio, un’area debole del Mezzogiorno, costituiscono un piccolo numero, ma considerando il contesto socio-economico e le gravi difficoltà dell’economia globale, la loro presenza è comunque assai significativa ed importante. Le autorità e le istituzioni locali dovrebbero aiutare il loro coraggio e la loro intraprendenza mettendo a disposizione infrastrutture materiali ed immateriali più adeguate ai tempi ed efficienti. Il convegno intitolato “Donne audaci in campo” è stato soprattutto un momento di confronto tra imprenditrici e istituzioni nazionali. Il direttore Dell’Orto che ha aperto i lavori ha sottolineato: “Siamo una provincia agricola e ha una buona fetta di protagonismo femminile. E’ importante avere il vostro supporto in queste giornate”. A prendere la parola Maria Antonietta Moffa responsabile Coldiretti Donna Impresa Benevento che ha evidenziato le varie problematiche: “Nelle nostre zone dell’entroterra esistono le imprese al  femminile ma quasi  sempre in ambito familiare. Occorre ripartire soprattutto con le giovani generazioni. Quello che constatiamo quotidianamente è che manca la comunicazione, non c’è una copertura ottimale sull’Adsl e mancano le infrastrutture stradali“. Quindi ha preso la parola la responsabile ufficio legale  Coldiretti Campania,  Catia Gravina che ha detto: “Gli agriturismi, le fattorie didattiche hanno fatto evolvere il ruolo della donna portando sicuramente sviluppo nella categoria per presiedere a queste importanti attività. Le categoria imprenditoriale femminile è comunque un aspetto da valorizzare. Gli aspetti fiscali sono importanti per trovare soluzioni per tutte le donne. Servono pari opportunità, serve questo supporto per un aiuto a tutte le imprenditrici”. Ha preso quindi la parola la senatrice del Movimento 5 Stelle Danila De Lucia che ha spiegato: “lo scenario in questo contesto non è certamente facile. Veniamo da un periodo dove la pandemia ha condizionato  tutti, ora la guerra in Ucraina. Tutto questo ha penalizzato il ruolo delle donne. L’imprenditrice lavora molto più di un uomo. Il Governo ha supportato queste categorie negli ultimi anni. Oltre alla parità di genere si sta lavorando anche sulla parità di retribuzione tra uomo e donna. Fino a pochi mesi fa non esisteva proprio“. Sui costi saliti alle stelle , la senatrice ha detto: “Non bastano i ristori. Occorre lungimiranza. Sarà un effetto che seguiremo per anni. Bisogna avere uno sguardo ampio per poter aiutare queste categorie di persone. Il grano sta terminando nei depositi italian,i il problema sarà molto serio. Occorre una programmazione concreta”. Ha quindi preso la parola la senatrice Sandra Lonardo del Gruppo  Misto: “In questo momento storico l’agricoltura sarà ancora più in crisi per gli aumenti che ci sono. Bisogna guardare all’innovazione. L’allarme delle confederazioni agricole che parla di aumenti vertiginosi colpirà soprattutto i produttori”.  A margine dell’iniziativa per l’8 marzo, il vice presidente nazionale della Coldiretti, Gennarino Masiello ha lanciato un forte allarme per il lievitare dei prezzi delle materie prime necessarie ai comparti produttivi maggiormente rilevanti nel Sannio, a partire ovviamente alla trasformazione per il settore enogastronomico, di grandissimo peso nell’economia locale. “La crisi internazionale in atto, ha ricordato Masiello, ha fatto schizzare in alto i prezzi del petrolio, del gas necessari a far muovere macchine, mezzi agricoli e a riscaldare le case e a far muovere gli impianti, ma anche quelli del grano. Basta speculazioni anche da parte delle imprese. Un modello che non può più appartenere. Abbiamo perso centinaia di migliaia di ettari di coltivazioni di produzioni perchè non era conveniente coltivare, perchè non si poteva competere con costi di produzioni esorbitanti. Noi eravamo la culla del grano ma negli anni abbiamo perso molto”.