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Riceviamo e pubblichiamo comunicato del comitato “Difendiamo l’acqua pubblica” di Apollosa: 

“Il nostro Sindaco venerdì scorso ha partecipato all’assemblea dei soci dell’Alto Calore spa, convocata ad Avellino per votare la ricapitalizzazione dell’Ente e le modifiche allo Statuto che avrebbero aperto la strada all’ingresso di nuovi soci. Anche noi eravamo lì, insieme ai rappresentanti di altri comitati, e vedendolo arrivare ci siamo chiesti come mai avesse deciso di partecipare, considerando che: 1) il Comune di Apollosa il 6 marzo scorso ha deciso di uscire dall’Alto Calore, votando il recesso; 2) il Comune di Apollosa da mesi è in trattativa con GESESA per affidare a questa azienda la gestione del servizio idrico (la bozza di convenzione é stata già presentata ai cittadini); 3) all’ultima assemblea, quella di luglio, nella i Comuni soci votarono per il piano di risanamento, non si era presentato, preferendo farsi rappresentare dall’On. Mortaruolo.

Come mai il Sindaco, che fino ad ora ha snobbato la vicenda Alto Calore, si mostra ora così interessato al futuro dell’azienda di Corso Europa? Un ripensamento? Cosa bolle in pentola? Sono più che mai lecite queste domande, tenuto conto che il nostro primo cittadino si è presentato all’appuntamento avellinese senza un mandato ufficiale del Consiglio comunale. Infatti, contrariamente a quanto hanno fatto altri Sindaci sanniti ed irpini, lui non ha ritenuto necessario convocare il Consiglio per discutere la questione con i consiglieri e davanti ai cittadini. Una decisione questa che, se da un lato conferma la poca considerazione che il primo cittadino ha dell’opinione dei consiglieri, in special modo quelli della minoranza, dall’altro rappresenta un segnale di inquietante autoritarismo e di intollerabile negligenza, tenuto conto che Apollosa è uno dei pochi comuni nel Sannio, con Telese e Benevento, ad aver visto nascere sul proprio territorio un Comitato civico in difesa della gestione pubblica dell’acqua e che probabilmente sarà il primo Comune sannita a celebrare un referendum contro la privatizzazione del servizio idrico. Attendiamo risposte».