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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del comitato “Giù le mani dai pini” a firma dell’avvocato Luca Coletta.

Alla notizia del dissequestro dei pini disposto dal Tribunale del Riesame, l’assessore all’ambiente, avv. Giorgione, ha diffuso con celerità e trionfalismo degni dell’Istituto Luce un comunicato stampa celebrativo di un presunto “grande risultato” per il Comune, impartendo con esso anche l’assoluzione agli indagati e, in solido, all’amministrazione per le sue responsabilità amministrative.

Una solidarietà fortissima del resto quella tra parte offesa (ossia, per chi non lo avesse capito, il Comune) e indagato (il funzionario), che non a caso si è manifestata plasticamente nell’incarico allo stesso avvocato!

L’assessore pronuncia la sentenza assolutoria a processo neppure avviato e sulla base del solo dispositivo, visto che le motivazioni sono in corso di redazione, di un provvedimento di natura meramente cautelare.

Provvedimento, è bene dirlo, che davamo quasi per scontato, sia a seguito della “tempestiva” sospensione da parte della Giunta della famigerata delibera n. 3/2020, quella con la quale la Giunta stessa aveva deciso l’abbattimento di 350 alberi, sia alla luce delle perizie nel frattempo intervenute – quella di Cardiello per il Comune e quella del consulente della Procura, prof. Colombo -, unanimi nell’aggiornare al ribasso e di molto il conteggio delle piante a rischio di ribaltamento. Circostanze queste che oggettivamente rendevano labile il pericolo di ulteriori abbattimenti in aggiunta a quelli dei 12 pini risalenti a marzo 2019 e, quindi, l’esigenza di un sequestro preventivo.

In ogni caso, già solo il buon senso suggerisce di attendere le motivazioni prima di attribuire al provvedimento in questione significati o effetti che non ha, facendone strumento di mera, facile propaganda.

In realtà sequestro o non sequestro, condanna o meno degli indagati, la questione rimane immutata.

Stando alle perizie – in uno al dato empirico per cui, da quando è scattato oltre due anni e mezzo fa il procurato allarme rosso, non è caduto alcunché – i pini passibili di abbattimento sono nettamente meno (sedici) rispetto ai paventati 350 e di questi diversi sono giovani e di piccole dimensioni, con buon pace della “fine del ciclo vitale”.

Insomma per l’amministrazione c’è solo da ammettere, con dignità e intelligenza, un’evidente sconfitta.

Non solo, ma siffatta situazione, stando sempre alla perizie, è conseguenza esclusiva di un scarsa, o meglio del tutto assente, corretta manutenzione.

Se si fosse impiegata nella cura la decima parte del tempo perso a dare la caccia con la motosega tra i denti agli alberi da eliminare, procedendo al censimento del verde cittadino, alla redazione del Piano del Verde e del Bilancio Arboreo e riorganizzando il relativo servizio comunale con dirigenti, personale e ditte competenti, forse oggi se ne dovrebbe abbattere un numero ancor più risibile!

Per quanto ci riguarda, continueremo a chiedere ostinatamente – non mancando di tenere aggiornate le Autorità Giudiziarie su reiterate omissioni ed eventuali danni a cose, persone e piante – che amministratori e dirigenti comunali facciano, finalmente, il loro dovere, dando corso all’adozione di tutte le misure volte alla corretta manutenzione e salvaguardia delle alberature, nel rigoroso rispetto della legge, dei regolamenti, dei criteri minimi ambientali, nonché delle migliori e aggiornate pratiche di arboricoltura, incluse quelle indicate nella relazione del consulente del Comune”.