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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata al sindaco Mastella da parte di Carmine e Gaia Russo, titolari del Mino’s diner cafe di Benevento.

Caro Sindaco Mastella e spettabile comitato centro storico, siamo due ragazzi di 26 e 22 anni che da ben 6 anni operano nel settore ristorativo in Piazza Piano di Corte, in centro storico. Potevamo fare come gli oltre diecimila giovani di questa provincia, vale a dire emigrare ed investire in altre zone d’Italia più popolose e turisticamente più sviluppate ed invece abbiamo scelto la strada più tortuosa, quella più complessa: siamo rimasti a casa  armati di un sogno, quello di puntare sulla nostra città e tentare di darle nuova vitalità. Per anni abbiamo cercato di collaborare coi residenti, abbiamo preferito il dialogo ed un rapporto di civile convivenza, per anni abbiamo taciuto dinanzi alle continue generalizzazioni riguardo il commercio in centro storico ma dopo aver letto le ennesime illazioni, gli ennesimi attacchi gratuiti verso chi opera in centro storico, lavorando per oltre dodici ore al giorno, abbiamo deciso di intervenire e di esprimere la nostra opinione nel merito perchè siamo stufi di essere costantemente criminalizzati e anche perchè vorremmo poter dare delle proposte. Veniamo all’episodio di qualche sera fa di cui siamo stati testimoni e per il quale ci siamo immediatamente allertati e chiamato le forze dell’ordine: un residente del luogo, alle venti circa, visibilmente ubriaco, ha avuto alterchi con diversi passanti, compreso una guardia giurata, picchiandoli senza apparente motivo; sabato sera due ultra cinquantenni sono venuti alle mani sempre in prima serata per futili motivi: un posto al parcheggio e se non fosse stato per la security messa a disposizione da queste cattivissime attività ristorative che è intervenuta per dividere i due maturi signori rissosi, sarebbe andata a finire peggio; a Piazza Orsini invece si è avuto uno spiacevole episodio di violenza sulle donne. Da sottolineare il fatto che il tutto è successo in prima serata e tra persone di una certa età, quindi ci chiediamo con la movida cosa c’entra tutto ciò? Purtroppo il clima odierno è quello che è, si è sdoganata la prepotenza soprattutto tra voi adulti che dovreste dare un esempio diverso in termini di rispetto e solidarietà. Con lo sdoganamento della cattiveria, è normale che oggi molti si sentano in diritto di imporsi al prossimo con atti violenti che andrebbero fermati ritornando ai valori di un tempo, quelli in cui ci si rispettava reciprocamente senza inveire. Benevento è una città fantasma, alle nove di sera difficilmente si incontra qualcuno per strada, riuscire a sopravvivere commercialmente è difficilissimo e ci rammarica il fatto che puntualmente dobbiamo essere attaccati ingiustamente anziché essere encomiati. Il centro storico non è solo un distributore di alcol , musica e cocktails come spesso, con tono sprezzante, viene definito, ma luogo con una miriade di attività ristorative di un certo livello, con clientela diversificata: dalle famiglie alle coppie, dagli adolescenti agli uomini d’affari. Queste attività pagano lauti fitti ai proprietari residenti del posto che frequentano in contemporanea anche il comitato centro storico. Ex garage trasformati in locali commerciali, con regolare licenza che pagano fitti che a loro volta sono utili a smuovere l’economia locale. I fitti quelli vanno bene poi però a troppe persone il sabato non va bene, è colpa dei locali autorizzati a vendere alcol o somministrare cibo se poi degli incivili per strada sporcano o hanno alterchi. Il cattivo ed egoista commerciante nei fine settimana, di propria tasca e per il bene della comunità, si munisce di addetti alla security ma nemmeno questo va bene. Su una cosa siamo d’accordo: il centro storico è decadente, la pavimentazione sconnessa, in qualche tratto si stanno aprendo le voragini, in Piazza Piano Di Corte non esiste un marciapiede, bisogna camminare tra le auto, i residenti abusano dei loro permessi, molti parcheggiano in Piazza pur avendo il permesso di sostare in altra zone del centro storico, l’Asia non ritira la spazzatura e se noi commercianti la riportiamo dentro, molti residenti invece la lasciano vicino ai lampioni per poi accusare i locali di esserne gli artefici. Scrivanie, lettiere di gatto, pannolini per bambini, scatole di play station non sono generi di consumo di attività ristorative e nemmeno il tanfo di lettiera o dei resti del pesce avariato che non si vuol tenere in casa piacciono ai commercianti soprattutto d’estate quando hanno posti a sedere all’esterno. Piazza Piano di Corte è un sito storico della buffer zone dove si può parcheggiare in ogni anfratto, non esiste un lato destinato al pedone e così spesso ci si ritrova a mangiare nel mentre un’auto ti passa accanto e ti delizia col profumo di gas di scarico numero 5.  In centro storico non esistono panchine, non esistono aiuole, non esiste uno straccio di cestino per la raccolta dei rifiuti, non esiste un bagno pubblico, non c’è idonea illuminazione ma il problema sono i commercianti. Ci saremmo aspettati che il comitato chiedesse che fine abbia fatto il progetto di recupero di Piazza Piano di corte annunciata dall’amministrazione e da lei signor sindaco a gennaio 2017. Erano stati affidati i lavori, eravamo entusiasti perchè finalmente con il rifacimento di un sito storico, la ripavimentazione, la creazione di un marciapiede, le attività commerciali e tutto il centro storico ne avrebbero beneficiato. Non lo ha fatto il  comitato lo facciamo noi cari amministratori che ne è stato del progetto? Il centro ha bisogno di investimenti reali, di collaborazioni, di nuove energie, di programmazione e di dialogo e ridurre il tutto a una mera questione di ordine pubblico non risolverà nulla se non impoverire ulteriormente questa città. E allora se vi sta a cuore l’apparenza ma non il cuore basta dirlo così anche noi come tanti smetteremo di credere che Benevento vuole veramente crescere abbandonandola al suo triste destino quello di diventare un paese fantasma“.