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Apprendiamo con riflessa soddisfazione della calorosa e proficua accoglienza riservata all’intera famiglia della Cisl, da parte dell’ Amministrazione Comunale in data odierna, per “approfondire i temi relativi alla programmazione delle assunzioni per il 2024, nonché delle promozioni interne che saranno espletate dal Comune nelle prossime settimane”. – così in una nota il segretario generale FP CGIL Domenico Raffa. 

“Ci fa piacere apprenderlo dal sito istituzionale dell’ Ente – continua – ancorchè dalla stampa, ove si riporta pure che “al termine dell’ incontro la Segretaria del Sindacato (onorevolmente accolto), ha donato al Sindaco e al Dirigente una copia cartacea del contratto collettivo decentrato integrativo 2024/2025 prodotta e stampata dalla stessa  Cisl” (in realtà elaborata con CGIL), con tanto di encomi e reciprocità complementari, d’uopo e di cortesia.

Ci preme però, umilmente, rimarcare come una sola sigla sindacale non possa (ex lege) essere rappresentativa dell’ intero universo sindacale, e di tutti i lavoratori e le lavoratrici, per quanto la Cisl ritenga di aver “continuato a concentrare la sua attenzione esclusivamente sui contenuti e sul merito delle questioni (…) in un’ epoca post ideologica dove si è smarrito il ruolo del sindacato”. Come a dire “concentrare gli utili, distribuire le perdite”, un po’ come usano fare le più spietate logiche di profitto delle moderne multinazionali nelle economie globalizzate. Si, perché pur condividendo con gioia la soddisfazione legata ai fasti e ai convenevoli con cui una sola, e sottolineiamo una sola, sigla sindacale è stata accolta presso un ente pubblico, sarebbe, allo stesso modo, coerente assumersi anche la responsabilità di accollarsi la perdita delle ideologie di cui tale sindacato fa menzione, o meglio, di quei valori che dovrebbero ispirare l’ azione sindacale.

Precisiamo altresì che la CGIL nel frattempo, sta incontrando i lavoratori e le lavoratrici dei diversi settori dell’ente, da cui emergono problematiche di ieri e di oggi, che richiederebbero un approccio meno acquiescente e più operativo per venirne a capo. Dopodichè una rondine può fare la primavera solo se vive tra le mura domestiche, ma sarebbe contro natura, poiché le rondini hanno bisogno di spazi di libertà, di convivenza e molteplicità per inaugurare la nuova stagione, compresa quella contrattuale.”