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Benevento –  Pubblichiamo nota del  sindacato Cisl Fp Irpinia Sannio sulla gestione dell’Istituto Autonomo Case Popolari.

Che la gestione economica e amministrativa di alcuni IACP della nostra Regione, dove i livelli di occupazione abusiva degli alloggi e di morosità a lungo termine degli affitti, continua ad essere una piaga difficilmente sanabile, è assodato. La convocazione del neoassessore Bruno Discepolo che con una secca lettera dall’oggetto
molto chiaro: “Messa in liquidazione degli IACP di Napoli, Salerno, Benevento, Avellino e Caserta” e l’incontro tenutosi presso la Regione Campania in data 18 luglio  con le parti Sindacali per la dismissione tout court degli alloggi popolari, l’aumento dei canoni di locazione, sfratti e debiti che superano i 100 milioni ci fa rimanere sbalorditi” dichiara Antonio Santacroce Segretario della CISL FP IrpiniaSannio.

Sbalorditi, continua Santacroce, perché senza nessun piano industriale e nessun confronto apprendiamo che fra cinque mesi, precisamente dal 1 gennaio 2019, gli IACP delle cinque città della Campania potrebbero finire in liquidazione e dare spazio all’ ACER (Agenzia Campania Edilizia Residenziale) che avrà il compito di dismettere quanto più possibile il patrimonio immobiliare, dare la caccia ai morosi e aumentare i canoni laddove non si riesce a vendere. E’ obbligo chiedersi ma il personale degli IACP? E’ questa la riforma degli IACP? E’ una delle tante grane caduta sulla scrivania dell’espertissimo nonché stimato architetto, autore  tra le tante cose  del Progetto Sirena grazie al quale tantissimi palazzi di Napoli ebbero nuova
vita? Prossimamente tra gli ordini del giorno della seconda commissione permanente della Regione verrà esaminato un emendamento alla legge che ha portato alla nascita dell’Agenzia, emendamento probabilmente non condiviso da tutti tanto che qualcuno preannuncia battaglia, non solo politica. Come CISL FP nell’incontro tenutosi siamo stati chiari “urge un confronto per discutere su un piano industriale che garantisca la tutela dei livelli occupazionali, la tranquillità stipendiale e la tenuta dei servizi sui territori” conclude il Segretario.