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Cammino sempre in discesa per Clemente Mastella in Consiglio comunale. La maggioranza di governo a palazzo Mosti incassa il via libera a quasi tutti i provvedimenti in discussione nella seduta di questa mattina. A partire da quello forse più atteso: la cessione dell’immobile “Ex Suore Orsoline” all’Università degli Studi del Sannio. Il vecchio monastero, voluto dall’arcivescovo Francesco Pacca e inaugurato il 7 giugno del 1763, sarà una sorta di nuovo quartier generale per l’ateneo beneventano che vi insedierà il proprio personale tecnico-amministrativo e gli uffici del personale docente. L’obiettivo dichiarato dal rettore Filippo de Rossi, così come comunicato in una nota dello scorso 16 aprile, è realizzare l’accorpamento di tutte le sedi universitarie della città presso la storica struttura di via Gaetano Rummo. Il tutto, attraverso l’accesso a un finanziamento ministeriale per la ristrutturazione e riqualificazione dello stesso immobile che conserverà, dunque, la sua destinazione d’uso, quella educativa. Sul punto, le opposizioni si sono astenute.

Approvato all’unanimità, invece, un altro significativo punto posto all’ordine del giorno: il regolamento comunale sulle “Modalità operative di ricevimento e registrazione delle disposizioni anticipate di trattamento D.A.T. (legge 219/2017)” e l’istituzione dell’apposito registro. Con questo regolamento, di fatto, anche il capoluogo sannita si mette al passo con la legislazione nazionale sul biotestamento. Il registro, infatti, consentirà ai cittadini di recarsi presso gli uffici del Comune ed esprimere, gratuitamente le proprie volontà in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto su: accertamenti diagnostici, scelte terapeutiche, singoli trattamenti sanitari.

Disco verde dell’assise anche ai regolamenti che disciplinano le attività degli artisti di strada e la diffusione delle opere d’ingegno, il servizio di trasporto locale e il Centro sociale polivalenti per anziani.

Unica nota stonata, il rinvio in Commissione del regolamento del Corpo di Polizia Municipale di Benevento. Esito se vogliamo sorprendente, visto e considerato che l’atto era stato approvato all’unanimità dall’organismo consiliare. A determinare il rinvio, ufficialmente, problemi di natura tecnica.