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Sesto compleanno di iCare, la soddisfazione del presidente don Matteo Prodi: “Stiamo crescendo a vista d’occhio come numero di persone coinvolte, come partecipazione e come consapevolezza dell’importanza di quello che stiamo facendo”. 

Il 25 giugno 2017 veniva presentata e inaugurata, dal vescovo di allora don Mimmo Battaglia, la cooperativa sociale di comunità iCare presso il chiostro dell’Episcopio di Cerreto Sannita. Oggi iCare spegne la sua sesta candelina di compleanno. Una realtà sociale in piena crescita che vuole continuare ad abitare il territorio, ascoltando il grido degli invisibili e degli indifesi, provando a capirne sogni e bisogni, alleviando dolori, sofferenze e disagi, promuovendo la giustizia sociale. Il tutto, dando delle risposte concrete. Il laboratorio di pasticceria sociale di comunità DolceMente (al quale, attualmente, partecipano 30 persone tra i 18 e i 43 anni, con disabilità cognitive e/o deficit
sensoriali), l’Agricoltura Sociale (con la produzione di olio EVO e ortaggi, attraverso percorsi di inclusione di persone con disabilità, di persone ammesse alle pene alternative al carcere, in convenzione con la Caritas Diocesana e l’UEPE del Tribunale di Benevento, e per alcuni mesi di ragazzi ospiti presso l’Istituto Penale per Minori di Airola) e la Casa delle Donne (una struttura di accoglienza, prossimità e reinserimento lavorativo, dedicata a donne vittime di violenza o che stanno attraversando un particolare momento delicato nella loro vita) sono le tre progettualità-cardine presenti fin dall’inizio di quest’avventura, alle quali, nel tempo, si sono affiancate numerose progettualità sociali a volte per un breve, altre volte per un medio periodo, altre volte per un lungo periodo, come il doposcuola di Casa Tiglio per bambini e ragazzi con disagi economici, famigliari e sociali (diventato, nel tempo, anche un apprezzato e ammirato laboratorio musicale gratuito e aperto a tutti di tutte le età) e il luogo creativo e ricreativo-educativo Kids Lab per bambini e ragazzi dai 5 ai 13 anni, nato e avviato, inizialmente, come progetto approvato dall’Impresa Sociale “Con i Bambini” e sostenuto dal “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile” e in partenariato tra la Diocesi di Cerreto Sannita-Telese-Sant’Agata de’ Goti e l’Arcidiocesi di Sant’Angelo dei Lombardi-Conza-Nusco-Bisaccia.

“Volendo dare un’immagine visiva del tutto – afferma il presidente della coop. iCare don Matteo Prodia sei anni si lascia la scuola dell’infanzia per andare alle elementari. Insomma, si cresce maggiormente. E poi s’imparerà a leggere e scrivere e a saper “far di conto”. Si diventerà, quindi, sicuramente più consapevoli di quello che si sta facendo. Anche iCare sta crescendo: come numero di persone coinvolte, in quanto soci, lavoratori o volontari. Ma sta crescendo anche in partecipazione e consapevolezza dell’importanza della sua missione fondamentale: dare risposte alle ferite che ci sono nel nostro territorio, creare una comunità più coesa e dare un poco di speranza ad ogni persona che viene a contatto con la cooperativa. Portare a sorridere, a far riscoprire il senso della vita a persone provate dalla loro esistenza, magari cucinando dolci buonissimi, ad offrire occupazione ai nostri giovani, ad offrire tutela ed aiuto a chi ha subìto violenza, a proporre un percorso nell’educazione e nella formazione, ad accompagnare chi deve vivere restrizioni per la sua libertà personale, a coltivare qualche ortaggio che abbia anche un sapore di sociale.

Ecco – conclude don Matteo Prodialcune delle attività in cui siamo impegnati. E non ci vogliamo fermare: l’Università ci attende!”. Composta al momento da una community di 67 soci e 53 volontari, presenti tra tutte le progettualità, iCare è una cooperativa che, fin da subito, s’è sviluppata in modo laboratoriale e “aperto”, dove le progettualità sociali nascono dal basso ed in maniera partecipativa, un luogo creativo e un incubatore di idee per un nuovo sviluppo locale, dove gli spazi generati diventano luoghi di comunità per portare benessere e coesione sociale, attraverso l’attivazione di servizi e il coinvolgimento attivo e partecipato di aziende, istituti di credito, istituzioni, università, centri per l’impiego, associazioni, uffici diocesani (in particolare la Caritas diocesana), parrocchie e tutti quegli attori sociali delle comunità che si prendono cura del territorio per trasformare il concetto di bisogno in percorsi di liberazione e di autorealizzazione delle persone. Una cooperativa, iCare, che è diventato un luogo di coordinamento delle varie attività di volontariato e di cooperazione sociale, un laboratorio formativo ed educativo permanente. Una cooperativa, iCare, che ha dimostrato che prendersi cura delle fragilità esistenti sul territorio, partendo sempre da una costante lettura ed ascolto dei bisogni e provando a trasformare quelle ferite in opportunità e occasioni per tutti, è sempre possibile.