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“Sono in corso in piazza Santa Maria i lavori per coprire in tutta fretta, con materiali di scarto e senza idonea copertura, i reperti archeologi di duemila anni fa per montare l’Info Point che si poteva istallare anche sul marciapiedi”. Così in una nota Gabriele Corona, movimento “Altra Benevento è possibile”. 
“La Commissione Regionale per i Beni Culturali a marzo 2021 con il Decreto n. 98 ha sancito – scrive – il “grande interesse storico archeologico” di tutta la piazza per la presenza delle antiche terme romane, parte del foro, le chiese medievali e probabilmente il tempio di Iside, ma nel 2022 la Soprintendenza Archeologica ha autorizzato la costruzione di una struttura per informazioni turistiche e aree di sosta per bus turistici, progettate dal Comune e finanziate dalla Regione Campania con un milione di euro.
Nonostante il ritrovamento tra aprile e maggio scorso di ambienti termali con pareti dipinte, un canale in lastricato per l’acqua, una struttura in grandi blocchi di tufo, un pavimento in mosaico, la Soprintendenza non ha voluto approfondire lo scavo verso il decumano, nella parte più interessante dell’area archeologica, e dopo aver autorizzato la variante del progetto del Comune si è limitata a indagare una piccola area nel cratere di una bomba dove non ha trovato, ovviamente, reperti importanti.
Il 3 ottobre è stata affissa all’Albo Pretorio del Comune di Benevento la determina per l’approvazione della variante per l’Info Point, ma il progetto non è stato pubblicato e quindi finora non è stato possibile neppure verificare quali reperti saranno coperti dall’Info Point, dal marciapiedi in cemento e dalla corsia in asfalto per gli autobus che in parte riguarda un’area che non è stata indagata come invece aveva prescritto la Soprintendenza nel 2021.
Nonostante le nostre ripetute segnalazioni nessun consigliere comunale di opposizione ha acquisito e reso noto il progetto di variante. Si sono limitati a chiedere “informazioni” nella Commissione Consiliare PICS che si è riunita ieri, dopo 37 giorni dalla approvazione della variante, senza acquisire documenti tecnici e quindi senza approfondire alcunchè.
Infatti le “informazioni” ricevute erano già note a mezzo stampa ma i 15 consiglieri, 9 di maggioranza e 6 di opposizione, in grandissima parte collegati con il cellulare, riceveranno comunque il gettone di presenza di 43 euro a testa, per la spesa complessiva a carico delle casse comunali di 645 euro.
Una vergogna !
E mentre i costosissimi consiglieri “discutevano” di nulla, in piazza Santa Maria i reperti archeologici trovati da aprile a giugno e lasciati al sole e alla pioggia per sei mesi, venivano coperti (non tutti con le idonee protezioni), da sabbia, uno strato di pietra con pezzi di plastica, tubi di metallo, cavi elettrici, e infine terreno con pezzi di legno e materiali vari da demolizioni.
Il tutto in gran fretta per consentire al sindaco Mastella di inaugurare tra un mese la baracca Info Point sui reperti, per la spesa di un milione di euro”.