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Il virus ha circolato ma il capoluogo si è difeso bene. In virtù di ciò, però, l’immunità di gregge resta lontana e la città rimane esposta al pericolo contagio.

E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio lanciato oggi da palazzo Mosti dove Comune e UniSannio hanno illustrato l’esito dei 1200 test sierologici effettuati al Palatedeschi il 23 e il 24 luglio.

Ma veniamo ai numeri. Sono 1170 i campioni testati. Si è partiti dalla ricerca della proteina M, proteina comune anche ad altri coronavirus: 176 i tamponi selezionati dopo questa procedura e nuovamente analizzati con ImmunoCovid, il kit diagnostico sviluppato grazie alla collaborazione tra l’azienda ospedaliera San Pio, l’Università del Sannio e la spin-off dell’ateneo sannita Genus Biotech. Di questi 176, sono 35 quelli risultati sicuramente positivi, il 2,99% del campione, e altri 15 presentano un livello di anticorpi molto vicino al limite che separa positività e negatività.

Considerato pure che l’indagine ha coinvolto una fascia di popolazione particolarmente esposta al contagio, possiamo dire che il Covid non ha circolato massivamente in città. Le misure di restrizione, dunque, hanno funzionato. Ma ciò sta anche a significare che persistendo la mancanza un vaccino nel prossimo autunno bisognerà fare grande attenzione. Detto questo, il risultato di questa indagine è sicuramente soddisfacente” – le conclusioni del dottor Pasquale Vito, delegato alla Ricerca per l’Unisannio, Docente di Genetica presso Il Dipartimento di Scienze e Tecnologie e Direttore del laboratorio Sannio Tech.

A Benevento abbiamo prodotto una indagine profonda e incidente, come avvenuto in poche altre città d’Italia” – ha spiegato Clemente Mastella. “L’obiettivo è quello di restituire serenità alla popolazione. In quest’ottica annuncio che a settembre sarà svolta una ulteriore indagine con particolare riferimento agli anziani”.

I risultati dell’indagine – ha proseguito il sindaco – ci dicono che il virus a Benevento c’è stato. E allora ribadisco l’invito alla popolazione, a partire dai giovani, a non lasciarsi andare ad atteggiamenti disinvolti. Perché non c’è immunità di gregge e il rischio di una nuova ondata di Covid è reale”.

Il pericolo, oggi, come dimostrato dalla positività riscontrata di recenti in un’anziana di San Giorgio la Molara, è dato da rientri dall’estero. “Molte badanti stanno facendo rientro in questi giorni ed è necessario alzare il livello dei controlli. E le mie parole non vogliono essere discriminatorie rispetto ad alcuno, tutti noi abbiamo badanti in famiglia e tra un po’ potrebbe servire anche a me. Occorre però essere prudenti e visto che la normativa impone la quarantena per quanti rientrano da alcuni paesi invito i cittadini a denunciare chi volesse fare il furbo, proprio come accaduto in passato”.

Il test dell’Unisannio ha dimostrato grande affidabilità ed è questo motivo di orgoglio” – le parole del Rettore dell’ateneo beneventano Gerardo Canfora. “Allo stesso tempo, – ha aggiunto – voglio sottolineare i meriti del sistema istituzionale del territorio che ha saputo fare squadra e realizzare un sistema diagnostico superiore a quello di aziende e marchi quotati”.