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Benevento – Dopo i cortei storici dello scorso week end l‘Associazione Benevento Longobarda ha dato il via ufficialmente, durante la serata di ieri, alla Contesa di Sant’Eliano all’interna dell’area archeologica dei Santi Quaranta in via Ursus. Allestito l’accampamento storico con tende, focolari e banchi didattici in modo da far rivivere le atmosfere del Ducato longobardo all’epoca di Arechi II.

Buona presenza di pubblico nella prima serata. Curiosi e appassionati hanno assistito alla cerimonia di Consegna degli Scramasax ai giovani guerrieri longobardi che si sono sfidati per dimostrare il proprio coraggio e la propria maturità.

E ancora, lo spettacolo teatrale Radelchi contro Siconolfo: la drammatizzazione dalla Storia dei Longobardi Beneventani di Erchemperto a cura di Benevento Longobarda, Compagnia Teatrale SOLOT e  Sprar CARITAS di Roccabascerana.

E infine Historia Langobardorum, lo spettacolo di ombre e luci a cura dell’associazione Tanto per Gioco Angelo Miraglia e Alessandra Verusio.

Prima degli spettacoli però, si è dibattuto, insieme ad Alfredo Vittoria (Sei di Benevento se…), al professore e archeologo Federico Marazzi, all’Assessore alla Cultura del Comune di Benevento, Oberdan Picucci e all’esperta Elena Percivaldi, del futuro degli affreschi dei Sabariani.

Proprio Elena Percivaldi ha ripercorso la storia della Cripta di San Marco dei Sabariani e del suo ritrovamento nel 2007. Un piccolo gioiello nascosto dell’Alto Medioevo, uno scrigno da riscoprire che rappresenta uno dei pochi monumenti della scuola pittorica e architettonica beneventana risalente al nono secolo dopo Cristo. 

A poco più di 10 anni dalla scoperta fortuita della Cripta e dei suoi splendidi affreschi si è fatto dunque il punto sullo stato delle iniziative per recuperare, restaurare e valorizzare il prezioso bene archeologico. Alfredo Vittoria di Sei di Benevento Se, impegnato nella raccolta fondi per il recupero del bene, ha illustrato l’iniziativa per concorrere al bando FAI per “I Luoghi del Cuore”. “Attraverso una raccolta firme sarà possibile concorrere a un bando per reperire i fondi per salvare il bene. Un modo, da semplici cittadini, per essere vicini alla città e all’amministrazione affinché si possa trovare nuovi finanziamenti destinati a questo prezioso ritrovamento”.

“La Cripta l’ho scoperta per caso”. L’archeologo e professore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Federico Marazzi, racconta il suo incontro con gli affreschi e la Cripta dei Sabariani: “Stavamo studiando una cripta carolingia del nono secolo ubicata nelle Marche quando leggendo un articolo dell’ex sovrintendente Luigina Tomay, ho preso coscienza dell’esistenza della Cripta. A quel punto mi sono messo in contatto con l’amministrazione Pepe che si impegnò per mostrarmi la situazione. Dopo aver preso visione del monumento presi contatto con la nuova amministrazione che si mostrò subito interessata al recupero e alla valorizzazione dell’opera. Da quel momento – prosegue Marazzi – abbiamo cominciato con i sopralluoghi e iniziato l’iter burocratico e amministrativo per comprendere gli effettivi interventi per la salvaguardia del bene che, da quel 2007, era stato coperto e riparato ma a causa della mancanza di fondi, non valorizzato.  Con l’assessore Picucci sono state percorse più strade, contattando anche l’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro affinchè stimasse con esattezza tempistica e spesa per mettere in sicurezza la cripta e restaurare gli affreschi. Un iter lungo, complesso ma fondamentale per il sito seriale Unesco sulla storia dei Longobardi. Stiamo parlando di un ritrovamento raro nel suo genere e che inserito all’interno di un itinerario turistico potrà essere molto attrattivo. E’ una procedura difficile ma vedo che c’è la volontà dei cittadini e dell’amministrazione di prendere di petto la situazione”.

La palla è passata quindi all’assessore alla cultura del Comune di Benevento, Oberdan Picucci, che ha illustrato i passi effettuati, i tentativi non andati a buon fine e le prossime mosse per reperire fondi da destinare a San Marco dei Sabariani: “Da subito ci siamo mossi per capire come agire per il recupero. Abbiamo partecipato a un bando regionale facendoci affiancare da un nome importante dell’archeologia ma purtroppo non abbiamo ricevuto il finanziamento. Successivamente abbiamo aderito ad ART Bonus, un’iniziativa ministeriale che coinvolge i privati interessati a sgravi fiscali attraverso il finanziamento di interventi di restauro e recupero dei beni culturali. Putroppo – ricorda Picuccinessun ha versato un euro. Sicuramente la politica ha le sue responsabilità ma anche gli imprenditori hanno una piccola parte di colpa. Non ci siamo persi d’animo e ci siamo rivolti ai fondi Terna. L’azienda che si occupa dell’ampliamento dell’elettrodotto a Benevento e in tutta Italia, destina una quota compensativa per il ristoro ambientale a seguito dei lavori che compie. Così 50.000 di quei fondi abbiamo deciso di destinarli alla Cripta. E’ chiaro – ha proseguito Picucci – che non coprono totalmente le spese ma è stato un primo segnale. Da quel momento, come ha ricordato il professor Marazzi, è iniziato l’iter burocratico, complesso, i sopralluoghi. Per accelerare i tempi e salvare gli affreschi, avevamo anche pensato alla possibilità di separare gli interventi. Attraverso la tecnica dello strappo si pensava di togliere gli affreschi e restaurarli in altro luogo e procedere poi alla sistemazione della Cripta. Purtroppo nemmeno ciò è stato possibile. A quel punto – conclude Picucci – è venuta fuori l’occasione dei PICS. Ben 15 milioni euro destinati alla valorizzazione dei beni culturali ed altri interventi sulla città che abbiamo deciso di destinare anche ai Sabariani. Ciò inserendo il recupero all’interno di un contesto più ampio per la promozione del nostro patrimonio longobardo: dal recupero delle Mura Longobarde in Via Torre della Catena passando per la costruzione di un Museo Longobardo. Un impegno sul medio e lungo periodo che include naturalmente il finanziamento per il recupero e la valorizzazione della Cripta e degli affreschi”.

L’assessore, dopo aver firmato per il bando FAI: “I luoghi del Cuore” ha concluso prendendo così un impegno solenne: “Sono contento che anche i cittadini si mobilitano per reperire fondi in diversi modi. Io posso assicurarvi che in un modo o nell’altro restituiremo alla città, San Marco dei Sabariani”.