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Benevento: “Non mi piace fare il grillo parlante, ma l’avevo detto”. Umberto Del Basso De Caro non le manda a dire e, nel corso della manifestazione pubblica convocata dal PD provinciale davanti alla Prefettura per protestare contro la manovra di Bilancio del Governo giallo-verde, non perde l’occasione per contestare senza sconti anche l’amministrazione targata Clemente Mastella.

Presente questa mattina anche il segretario cittadino del partito Giovanni De Lorenzo. A giudizio dell’ex Sottosegretario alle Infrastrutture, oggi deputato, l’esperienza di Mastella alla guida di Palazzo Mosti è stata fallimentare per la città.
 
“Questi 31 mesi di governo di Mastella sono stati caratterizzati solo da promesse non mantenute. I cittadini di Benevento hanno capito da tempo della inconsistenza del governo di Mastella. A me non tocca giudicare quello che non ha fatto in questi mesi il Sindaco; a me tocca ricordare che io l’avevo detto da subito che Mastella non avrebbe fatto nulla per la Città”.
 
Del Basso de Caro ha sottolineato tutte le criticità che, a suo dire, costituiscono altrettanti punti fallimentari sia dell’azione amministrativa di Mastella che della vita sociale ed economica della città: questione depuratori, dehors e scuole: “I cittadini valuteranno con molta serenità. Vedremo in che misura potrà recuperare credito nei loro confronti”.
 
Del Basso De Caro nelle sue dichiarazioni ai giornalisti ha toccato i punti connessi ad un possibile riscatto del PD, il partito che ha perso la guida della città proprio a vantaggio di Mastella. “Il PD può rinascere solo grazie ad un progetto alternativo ma concreto e credibile di ricostruzione della città, che non si basi dunque su un libro dei sogni, ma che venga portato avanti da personalità credibili e che siano gradite alla opinione pubblica cittadina”.
 
Caustico, infine, Del Basso De Caro nei suoi commenti circa l’azione del Governo presieduto da Giuseppe Conte e in realtà animato da M5S e Lega: “Il Reddito di cittadinanza che costituisce il vessillo dei 5 Stelle è in realtà una rivisitazione in peggio del Reddito di inclusione varato dal precedente Governo Gentiloni; solo che viene esteso a macchia d’olio secondo una procedura incontrollabile che finirà solo con il favorire lavoro nero e creare nuova disoccupazione e  precariato”.
 
De Caro ha aggiunto: “Non sarà altro che un ammortizzatore sociale e non sarà a tempo indeterminato come era nelle promesse pre elettorali. Quanto all’autonomia regionale che è nei sogni della Lega essa si tradurrà in un federalismo fiscale costituente la vecchia battaglia decennale della Lega Nord e questo porterà a una mazzata per il Mezzogiorno. Si andrà avanti tra una spaccatura profonda della società civile tra chi evade le tasse e chi le deve pagare. E’ una certezza assoluta. Sarà pericolosissimo per noi del Sud. Il conflitto con il Nord esploderà”.
 
Quanto alla flat tax  per De Caro essa è scomparsa dall’agenda politica: “Nessuno parla più delle due aliquote”.     
 
L’ex sottosegretario ha concluso: “Questa è un’iniziativa doverosa. E’ bene che i cittadini sappiano cosa abbia fatto il Governo, cosa ha approvato il 30 dicembre scorso in piena notte. I cittadini possono cosi confrontare i contenuti della manovra con le promesse fatte prima del 4 marzo. La manovra non fa altro che mettere le mani nelle tasche degli italiani. La pressione fiscale sfiorerà il 43%. Nei primi 7 mesi di Governo abbiamo perduto 7 miliardi. Finita l’ubriacatura giacobina verrà il tempo in cui si dovrà ragionare un po’ serenamente e concretamente “