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di Marco Imbimbo

Avellino – La visita in città di Luigi De Magistris è servita per presentare il suo ultimo libro, “La città ribelle”, ma anche per annunciare la candidatura del suo movimento (Dem-A) alle prossime amministrative, così come non ha perso occasione per replicare al segretario regionale Pd, Assunta Tartaglione, «in sei anni non l’ho mai vista», o per rispondere al sindaco di Benevento, Clemente Mastella, «da ministro della Giustizia provò a trasferirmi per via di alcune mie inchieste scomode».

Nel suo libro ripercorre questi ultimi sei anni di governo a Napoli, con una città che è cambiata passando dall’essere «depressa e piena di spazzatura, a ricchissima di orgoglio e voglia di riscatta di cui i napoletani sono esclusivi protagonisti», spiega De Magistris. Un cambiamento non facile di fronte a governi nazionali che danno sempre meno soldi ai sindaci in difficoltà «in modo da scaricare colpe su di loro». Nonostante ciò De Magistris sottolinea come il trend della disoccupazione sia in controtendenza a Napoli: «Compito di un sindaco non è creare posti di lavoro, ma condizioni. Grazie all’aumento del turismo, oggi il 75% degli studenti dell’alberghiero lavora». Ma c’è anche la cultura da guardare e anche qui c’è un’inversione di tendenza: «Negli ultimi 3 anni sono stati girati 350 film a Napoli. Fino a quel momento si facevano solo le riprese per Gomorra, oggi si fanno film anche sul riscatto di Scampia».

Quello di Napoli, inoltre, è diventatoun vero e proprio brand: «Prima per far venire un artista dovevi pagarlo a peso d’oro, oggi sono loro a pagare per venire». E non manca una critica verso chi continua a ripetere che a Napoli non funziona niente: «Ci siamo assicurati le Universiadi del 2019, mentre Roma rinunciava alle Olimpiadi. Ristruttureremo tutti gli impianti sportivi, ci sarà un tale flusso di persone che dovremo usare le navi per ospitarle. Tutto ciò 6 anni fa sarebbe stato impensabile».

Tutti questi cambiamenti sono stati possibili partendo da una base solida di «valori semplici, ma forti, come l’autonomia, il coraggio, l’onestà, la passione, i beni comuni e la democrazia partecipativa, si può migliorare anche senza soldi, ma anche una ribellione al sistema». E su queste basi De Magistris vuole provare ad esportare questo modello in tutto il Sud, ma anche nel Paese e in Europa. A cominciare da Avellino dove il prossimo anno ci saranno le amministrative: «Dem-A sarà presente con un suo candidato e lista. Stiamo lavorando su questo. Come movimento abbiamo intenzione di radicarci. Avellino è una città molto importante a cui Napoli è legata».

Per quanto riguarda le sue ambizioni personali, De Magistris allontano ogni altra candidatura: «Il movimento sarà presente alle europee del 2019 e regionali del 2020, ma io non sarò candidato. Farò il sindaco fino alla scadenza del mandato, 2021». Intanto, ieri, durante la direzione regionale del Pd, la segretaria Assunta Tartaglione ha usato parole di fuoco verso il primo cittadino di Napoli, accusandolo di voler distruggere l’Anm, a differenza del governo che sta facendo di tutto per salvare l’Eav: «Stiamo usando forze nostre per salvare l’Anm, senza alcun contributo dal Governo – puntualizza – a differenza dell’Eav che ha ricevuto 650 milioni di euro dallo Stato. La Tartaglione e gli altri deputati, invece di lanciare accuse false, farebbero bene a tutelare quei territori in cui sono stati nominati. Ma io, in questi ultimi sei anni, non ho mai visto la Tartaglione».

Non è mancato un passaggio sul sindaco di Benevento, Mastella, che ha annunciato che farà il sindaco di strada alla De Magistris in caso di condanna. «Io invece non vedo l’ora di assisterealla partita Napoli-Benevento – ironizza De Magistris. Sono molto contento che il Benevento stia in serie A, è una bella notizia di cui Mastella non può avere meriti.Di lui non condivido nulla, ma ricordo che, daministro della Giustizia, chiese il mio trasferimento da Catanzaro per delle inchieste molto delicate che stavo facendo. Mastella è un avversario politico, ma lo ricordo con particolare rammarico come ministro della Giustizia di questo Paese».

Al termine dell’incontro, Luigi De Magistris è stato omaggiato dal presidente dell’Us Avellino, Walter Taccone, con maglia ufficiale e gagliardetto della squadra biancoverde.