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Il pregiudizio, il fuoco di sbarramento preventivo e la diffidenza, larvata ma insistente, perfino verso Istituzioni terze e imparziali continuano a impadronirsi del dibattito pubblico sui Pics: ma il fatto oggettivo è che il Programma continua a raccogliere successi valorizzando aree della città che fino a ora erano state dimenticate. Comprendiamo lo scoramento dettato dalla rivalità politica, ma a noi corre l’obbligo della verità dei fatti“, così in una nota il vicesindaco con delega ai Pics Francesco De Pierro.
 
Il Lapidarium che esalterà la storia di uno dei più straordinari monumenti del Paese, simbolo della città, è stato autorizzato dalla Soprintendenza. Che sia definito da alcuni consiglieri di minoranza un’offesa alla storia della città, è inaccettabile, perché viola il confine del contegno istituzionale nei confronti di un’ Istituzione ministeriale che vigila sulla tutela della bellezza cittadina. Crediamo, onestamente, con un’indipendenza di giudizio più affidabile di quella di una forza d’opposizione. Il Lapidarium viene autorizzato e costruito affinché ospiti reperti e racconti la storia del monumento: sui tempi in cui questo accadrà esistono delle procedure e delle valutazioni che spettano, anche in questo caso e naturalmente perché cosi funziona l’ordinamento normativo, alla Soprintendenza. Con spirito collaborativo, attendiamo con serenità quelle determinazioni. Convinti che una teca che accompagni i turisti verso un percorso di fruizione a tutto tondo dell’Arco sia elemento ben più valorizzante dell’attuale casetta in legno: dignitoso ma non indimenticabile arredo“, prosegue De Pierro
 
Oggi intanto plaudiamo al via libera della Soprintendenza per il progetto di piazza Cardinal Pacca: alcuni archeologi del giorno prima hanno tentato di far credere alla città che c’erano i barbari all’assalto di preziosi resti. Invece quel progetto è pienamente legittimo e ciò rende l’idea di come certe speculazioni politico-amministrative si scoprano poi per quello che sono. Il tempo è galantuomo“, conclude De Pierro.