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La rottura tra Forza Italia e Nunzia De Girolamo è oramai fatto acclarato. D’altronde da Arcore nessuno si è mosso concretamente per recuperare lo strappo determinato a inizio anno dal caso candidature. Anzi, in questi mesi, l’ostracismo nei confronti della politica beneventana è persino cresciuto, fino ad arrivare all’esautorazione del coordinatore provinciale di Forza Italia nel Sannio Fernando Errico.

Ma è proprio il caso di dire che al danno si è aggiunta la beffa. All’indomani del voto del 4 marzo, si ricorderà, la De Girolamo aveva infatti individuato nello strumento associativo la chiave per la ripartenza.

Sto per costituire un’associazione nell’alveo di Forza Italia – dichiarava a fine marzo la politica beneventana – il cui obiettivo è coinvolgere le migliori energie della società, del mondo della cultura e dell’imprenditoria. Cercheremo così di dare un contributo al rilancio del partito e dell’intero centrodestra”.

Scelti già simbolo – lo Stivale ricostruito attraverso un puzzle particolare – e nome dell’iniziativa: ‘L’AltrItalia’. E settembre poteva essere il mese giusto per inaugurare questo nuovo percorso.

Ma a mandare a monte i piani della De Girolamo, manco a dirlo, è intervenuto Silvio Berlusconi.

Pochi giorni fa il Cavaliere ha infatti riunito il gruppo parlamentare alla Camera e lanciato il suo di progetto politico. Un ennesimo ritorno figlio della convinzione che l’alleanza tra Lega e M5S prima o poi imploderà. E quello – ha spiegato – sarà il momento “di ridare una casa politica, un progetto serio, una speranza alla nostra Italia”.

Forza Italia dovrebbe dunque lasciare spazio a un nuovo partito. E per il nome Berlusconi pare deciso a rispolverare una sua vecchia idea: ‘L’Altra Italia’. Insomma, l’ex premier – o chi per lui – ha avuto la stessa intuizione della De Girolamo. Del resto, il ‘brand’ fa parte delle innumerevoli proposte partorite e depositate negli anni dai responsabili marketing di Fi.

Evidente che da ‘L’AltraItalia’ a ‘L’Altra Italia’ cambia davvero poco. Ma sotto l’aspetto mediatico, a prescindere dagli esiti, l’iniziativa di Berlusconi brucia quella della politica sannita, adesso chiamata a ricalibrare i parametri della sua azione.

Certo la tempistica fa riflettere. E in tanti, visti i precedenti, penseranno allo smacco. Ma è vero anche che spesso il caso si diverte, eccome, a metterci lo zampino.