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Benevento- Il Tribunale del riesame di Napoli ha confermato la misura degli arresti domiciliari per Paolo Di Donato, l’imprenditore coinvolto nell’inchiesta sulla gestione dei centri migranti nel Sannio, ma ha cancellato quattro dei sette capi di imputazione che pendevano sul suo capo. 
Di fatto, sono cadute le imputazioni relative alla presunta truffa ai danni dello Stato. Permangono, invece, le accuse per la presunta corruzione del maresciallo dei Carabinieri Salvatore Ruta che avrebbe passato all’imprenditore informazioni circa le indagini in corso nonché sulle ispezioni che i NAS dei Carabinieri avrebbero effettuato in questa o quella struttura. A seguito della pronuncia del Tribunale del Riesame, il difensore dell’imprenditore, l’avvocato Nazzareno Fiorenza, ha già annunciato che, lette le motivazioni, valuterà la possibilità di un ricorso in Cassazione per giungere alla cancellazione della misura cautelare nei confronti del suo assistito.