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Benevento – “Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire… Margherita Giordano è stata sostituita nel Consiglio Generale dell’Asi per la sua inconsistenza nel ruolo e per non aver mai interloquito con il sottoscritto, nemmeno su tematiche strategiche, che pure l’aveva nominata e al quale avrebbe dovuto fare riferimento. Dietrologie e fantasie le lascio volentieri a chi mente sapendo di mentire”. Il presidente della Provincia Antonio Di Maria replica alle accuse del centrodestra dopo la revoca dell’ex sindaco di Forchia da consigliere del Consorzio Asi. “Non l’ho mai sentita, non mi ha mai chiamato per ragguagliarmi sulle attività del Consorzio, nemmeno sul Piano Regolatore Territoriale che rappresenta un documento di programmazione strategica per il territorio sannita”, prosegue il numero uno della Rocca dei Rettori che aggiunge: “Da ultimo e non per ultimo la goccia che ha fatto traboccare il vaso è la questione legata alla proposta di realizzare il biodigestore a Ponte Valentino. Al di là delle belle dichiarazioni sui media di Fratelli d’Italia, traccia della consigliera Giordano sull’argomento nulla, zero. Mentre Paolucci e Matera dichiaravano a mezzo stampa la loro contrarietà all’impianto, la Giordano all’Asi era latitante. Addirittura è stata assente all’incontro del Consiglio Generale con i soci e le organizzazioni datoriali e di categoria per sancire la posizione ufficiale. Su una questione così importante che ha visto la Provincia capofila del ‘no’ è assurdo che un delegato della Provincia stessa sia assente”, prosegue ancora Di Maria che conclude: “Ho letto dichiarazioni stizzite ma qualcuno invece che reagire oggi in modo livoroso e scomposto avrebbe dovuto suggerire nei mesi scorsi alla Giordano di svolgere il ruolo di consigliere all’Asi in una corretta interlocuzione con il presidente della Provincia che l’aveva nominata. Invece tutt’altro: assenze e zero rapporti con la Provincia. A questo punto ho scelto di puntare su un’imprenditrice che mi ha assicurato impegno nel ruolo. D’altronde, l’incarico è stato frutto di scelta fiduciaria e con la stesso criterio è stato revocato, al netto delle considerazioni esprimibili in merito all’esercizio  del ruolo”, conclude Di Maria.