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Benevento – Sono giorni toccanti e intensi per l’ambiente fiorentino, scosso dalla scomparsa di Davide Astori. A tributare il giusto omeggio al capitano viola, fuori ai cancelli dell’Artemio Franchi, c’era anche l’ex Alberto Di Chiara, che ha vestito la maglia della Fiorentina dal 1986 al 1991: “E’ un momento particolare e inaspettato, ci ha colti tutti di sorpresa anche perché è successo ad un atleta nel pieno della condizione fisica. Quando succedono queste cose i compagni restano senza parole, cerchi motivazioni che sono difficili da trovare. Lascia ancora più allibiti che la cosa sia successa in albergo e non in campo”, ha commentato ai media presenti prima di ricordare un episodio vissuto in prima persona durante la sua carriera da calciatore: “Nel 1984 mi capitò una cosa simile a Lecce. Ricordo che Fascetti entrò nella camera di albergo dove ero con mio fratello dicendoci che due nostri compagni di squadra avevano perso la vita in un incidente automobilistico. Giocammo la partita col Varese solo perché i tempi della comunicazione erano diversi”. 

Il ricordo di Davide Astori non può che essere emozionante e a detta di Di Chiara darà qualcosa in più all’intera squadra nella sfida con il Benevento: “Davide era un calciatore atipico per i tempi che corrono, andava controtendenza rispetto allo stereotipo del giocatore tatuato. Come si riparte? Bisogna sempre guardare avanti nella vita, quello che è successo deve farci accrescere la voglia di vivere perché non sai mai quello che può capitarci. Col Benevento è l’occasione giusta per mettere in campo lo spirito della squadra”.

Dichiarazioni tratte da Violanews.com