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Sandra Lonardo voterà no alla richiesta di autorizzazione a procedere contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini, indagato per le note vicende relative alla nave Diciotti. La senatrice beneventana, vicepresidente del gruppo di Forza Italia al Senato, ha rilasciato sul tema una intervista a ‘Il Foglio’.

Voterò no. Penso che i magistrati debbano stare lontani dalle aule parlamentari– ha aggiunto la parlamentare sannita, che ha ricordato anche quanto accaduto in Parlamento e al Governo nel 2008, subito dopo il suo arresto. “Solo parlarne è un dolore”.

Nessuna indulgenza, allora, per lei, la sua famiglia e l’Udeur. Ciò nonostante, la Lonardo resta garantista. “Rimango uguale a me stessa”. Una coerenza che lady Mastella non vede nei rappresentanti del Movimento Cinque Stelle: “Non si trattasse di Salvini, probabilmente avrebbero chiesto la fucilazione sul posto”.

Non sarà il suo voto, dunque, quando la vicenda approderà nell’aula di palazzo Madama, a mandare sotto processo Salvini. Ma il giudizio politico sull’operato dell’inquilino del Viminale – “che va tenuto separato dalla questione giudiziaria” – è comunque negativo.

Salvini esagera”. In cosa? In “tutte quelle divise”. “La divisa non si tocca. Sta al di sopra. E’ di tutti. E’ sacra. Non la puoi gettare nella mischia”. Tutta propaganda. “Salvini pensa alle elezioni europee. Utilizza tutto. Com’è propaganda questa vicenda dei migranti. Dalla nave Diciotti alla Sea Watch. Che differenza vuoi che facciano cinquanta persone in una barca? Il problema dell’immigrazione è una questione epocale”.

Io sono per le regole” – aggiunge ancora la senatrice beneventana. “Anche severe. I gesti esemplari, invece, in un contesto confuso non mi piacciono. Provengo da una famiglia di migranti”. Negli Stati Uniti. “E adesso i miei cugini sono imprenditori di successo in America. So bene cosa significa emigrare. E avere un’occasione. Per questo penso che ci vogliono regole. E non gesti di pura propaganda sulla pelle delle persone”.